Palestra ‘illegale’: licenziata ad Assisi

Il Comune ha messo alla porta la dipendente che ci andava invece di lavorare. Spunta anche il caso di un vigile urbano arrestato e sospeso dal servizio

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Il caso era venuto alla luce alla vigilia di Ferragosto – una dipendente comunale andava in palestra dopo aver ‘timbrato’ il cartellino che la faceva risultata al lavoro – ed era sfociato in un procedimento penale. Ora, il Comune di Assisi in forma che «la dipendente dell’ufficio turismo è stata licenziata senza preavviso».

Le norme A carico della dipendente, «che avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio mentre si recava in palestra o a fare altro – spiega una nota del Comune di Assisi – i decreti attuativi della riforma Madia hanno consentito di intraprendere celermente il procedimento disciplinare, senza attendere gli esiti del processo penale».

Il vigile urbano Emerge, però, anche un altro caso, quello di un vigile urbano «arrestato per plurimi reati in danno del Comune di Assisi», che «sottoposto a leggi antecedenti ai decreti attuativi della riforma Madia» e nei confronti del quale «per tutto il periodo in cui è stato sottoposto agli arresti domiciliari, è stata applicata la sospensione dal servizio e intrapreso il procedimento disciplinare. Terminato il periodo di sospensione imposto dalla custodia cautelare, a seguito della richiesta del pubblico ministero del rinvio a giudizio, è stata disposta la sospensione facoltativa dal servizio, per la gravità delle accuse, ed è stato sospeso anche il procedimento disciplinare, in attesa degli esiti del processo penale, stante la complessità degli accertamenti. All’esito del processo penale, verrà ripreso il procedimento disciplinare e concluso in base aquanto sarà stato accertato».

 

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