«Non è normale che uno vada a fare una passeggiata con i figli in uno dei contesti naturali più interessanti e suggestivi che abbiamo e trovi lungo il percorso, oltre a una mole di rifiuti da far rabbrividire chiunque, anche decine di siringhe». No, non è normale. È accaduto ad un ternano che domenica è andato a fare un giro lungo il corso del torrente Serra, nella zona di Rocca San Zenone.
La storia cancellata dal degrado
La zona si chiama ‘Fontana dei baci’ per via di un’antica fontana, ancora esistente ma chiusa ormai da decenni. Proprio lì in zona c’è anche un piccolo ponte che consente di attraversare il torrente ed una fornace storica, oggi semi diroccata. In pratica è la porta della Valserra su Terni. Tanto si ragiona sulla valorizzazione di ciò che il territorio ha, per poi dover fare i conti con la dura realtà. Quella in questione è infatti una ‘zona franca’, dove ci si accampa, dove ci si buca, si abbandonano rifiuti a piacimento e dove lo spaccio di droga sembra essere praticato con una certa costanza.
«Problema profondo»
«Magari verrà qualche gruppo civico a ripulire, la speranza è anche questa. Il punto è che il problema all’origine, il profondo abbandono cioè, l’assenza di idee per una delle aree potenzialmente più spendibili in termini di trekking e turismo, è lampante. Camminare fra le siringhe, ne abbiamo contate almeno quindici ma ovviamente erano molto di più, è avvilente oltre che pericoloso».