Pazzo per il cioccolato: scatena il panico in A1

Terni, la Polstrada di Orvieto stoppa la folle fuga di un cinese che aveva comprato mille euro di dolci in Autogrill ma si era ‘dimenticato’ di pagare 54 euro di benzina

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Un vero e proprio inseguimento lungo l’autostrada A1, andato avanti per 35 chilometri fra l’area di servizio Tevere Ovest (all’altezza di Alviano) e Magliano Sabina. Protagonista un 43enne di nazionalità cinese e residente a Napoli, indomito a bordo del suo Fiat Fiorino. E per fermarlo è servito l’intervento di ben due pattuglie della polizia Stradale, una di Orvieto e già in zona per i normali controlli e un’altra – a supporto – da Roma Nord.

Tanta cioccolata Il fatto è accaduto venerdì mattina e l’uomo ha iniziato la sua folle fuga appena dopo aver fatto il pieno di carburante – 54 euro in tutto – senza però pagare. Scontato l’allarme immediato alla Polstrada e fin qui sarebbe una storia simile a tante altre. Ma c’è di più. In pratica – hanno accertato gli agenti coordinati dal dirigente Stefano Spagnoli – il 43enne, che vive a Napoli da anni ed è regolare in Italia, prima di fare benzina era andato a fare spesa nel vicino Autogrill. Uno shopping che ha lasciato di stucco gli addetti, visto che si è portato via mille euro di cioccolate di vario tipo, pagando il tutto in contanti.

Fuga in autostrada Poi, però, quando è andato a fare rifornimento, deve essersi accorto di non avere più un euro dietro. E di certo il benzinaio non avrebbe accettato della cioccolata in cambio. A quel punto è scattata la fuga a tutta velocità – ‘folle’ no, perché il Fiorino ha i suoi limiti – che gli agenti della Polstrada sono riusciti a risolvere soltanto dopo diversi chilometri, a Magliano Sabina.

Barricato Lì hanno fermato il soggetto ma, ovviamente, non poteva filare tutto liscio, visto chi avevano davanti. Infatti il cinese-partenopeo si è barricato per almeno venti minuti buoni nell’automezzo e per convincerlo ad aprire lo sportello e scendere è servita tutta la pazienza di questo mondo. Al comportamento decisamente sospetto non hanno fatto seguito altre scoperte particolari: la perquisizione ha dato esito negativo ma quello che era accaduto fino a quel momento è stato sufficiente per far scattare la denuncia per insolvenza fraudolenta per la benzina non pagata e forse, il tutto è in corso di valutazione, anche un’altra per resistenza visto il caos scatenato.

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