Comune Terni, tasso di contenzioso del personale +64%. Gli over 50 sono il 70%

I dati del report sul controllo di gestione. In dieci anni il Comune ha perso 252 unità

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di S.F.

Il report consuntivo del 2021 viene approvato di fatto al termine del 2022 o giù di lì. Ma resta comunque un documento curioso quello sul controllo di gestione perché, con dati e statistiche di vario genere, descrive la situazione del personale dipendente del Comune di Terni: come di consueto le curiosità non mancano e la certezza – si va avanti così da anni ormai – resta il trend in discesa. Si è trattato di un 2021 da record sia per quel che concerne il tasso di turnover positivo che negativo.

LO SCONTRO SUI SEC DI FINE 2021

Costante discesa. I diversamenti abili

C’è una premessa nel documento che vale per tutti i dati: «L’analisi del report 2021, quindi degli scostamenti, delle variazioni rispetto all’anno precedente deve essere effettuata, pertanto, secondo tale chiave di lettura, attribuendo alle differenze rilevate il giusto peso, le giuste motivazioni» con riferimento al Covid e alle problematiche che ha comportato. Lo scorso anno si è chiuso con 622 dipendenti comunali con decremento del 4,45% rispetto ai 651 del 2020. In un decennio il personale di palazzo Spada è sceso di ben 252 unità. E le conseguenze in alcune circostanze sono ben evidenti. Capitolo diversamente abili: sono 41, ovvero il 6,59% del totale con flessione del 2,51% nel confronto con il 2020. La quota obbligatoria è soddisfatta.

L’assessore al personale Giovanna Scarcia

L’anzianità, cessazioni e assunzioni

Altro tema, l’anzianità. Ben il 70% dei dipendenti del Comune ha oltre 50 anni, dato in diminuzione del 4,33% rispetto al 2020. Resta comunque un dato molto elevato: «Lo scostamento – viene sottolineato – è fisiologicamente riconducibile al turnover che ha registrato un incremento sia delle cessazioni (+23,08%), che delle assunzioni (+72,73%), determinando un ricambio delle risorse umane». Nel 2021 ci sono state 19 assunzioni e 48 cessazioni: si tratta – a scriverlo è il Comune – del «livello più alto, in valore assoluto, dal 2011 dopo le cessazioni verificatesi nel 2019. Considerato anche il minor organico di inizio periodo rispetto a quello al 1° gennaio 2020, il tasso di turnover negativo – cessazioni/organico inizio periodo – è salito al 7,37%, segnando un incremento del 28,40% rispetto al 2020 e registrando il valore più elevato del periodo 2012/2021». Lo stesso discorso vale per il turnover positivo (2,92%): «Incremento di oltre l’80% e tasso più alto dopo quello del 2019».

I contenziosi e le critiche nell’ambiente lavorativo

Un dato curioso è legato ai contenziosi. Nel 2021 ne sono stati instaurati undici: «Considerata la flessione del personale, anche se modesta, il tasso di contenzioso è aumentato di quasi il 64%, pur mantenendosi su un valore al di sotto del 2%. Pur non essendo possibile ravvisare una motivazione tecnica concreta riferita all’incremento si può, tuttavia, ipotizzare che la ripresa dell’attività lavorativa in presenza, decorsa la fase critica dell’emergenza sanitaria, abbia potuto determinare l’insorgenza di situazioni conflittuali e critiche nell’ambiente lavorativo», si legge nel report. Particolare. Il dato record resta il +439,48% del 2017: «Nel 2018, con il venir meno delle azioni collettive, il tasso di contenzioso è tornato a scendere, segnando un brusco calo (-97,09%), così come nel 2020 (-82,55%), anno straordinario a causa della situazione di emergenza sanitaria». La spesa per il personale è stata di poco superiore ai 25 milioni di euro nel 2021, in calo di oltre il 9%.

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