Perugia, al Mercato una nuova terrazza

Il progetto prevede una copertura leggera in alluminio e policarbonato trasparente per un costo di 425 mila euro

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Dopo gli Arconi, forse, toccherà di nuovo al progetto del Mercato coperto. Nel grande cantiere, infatti, si continua a lavorare e il prossimo passo sarà la realizzazione della nuova copertura ‘mobile’ della struttura. Quella della terrazza, per capirsi, che affaccia su Assisi e il Subasio.

Il lucernaio che sarà sostituito

La copertura mobile Da poco, infatti, è stata pubblicata la determina dirigenziale che approva il progetto esecutivo della nuova copertura mobile. Costo dei lavori per l’installazione di una copertura in sostituzione dell’attuale lucernaio, 425 mila euro. Lo scorso dicembre era stata affidata la progettazione esecutiva all’ingegner Carlo Brondi e, nel capitolato di appalto, si specifica che la copertura mobile da installare andrà a sostituire il lucernaio centrale di circa 450 metri quadrati ora chiuso da una struttura di copertura metallica. Allo stato attuale, si legge nel progetto, la copertura è costituita da travi reticolari in acciaio con la parte centrale leggermente sopraelevata rispetto alle falde, in quando costituisce la parte apribile mediante scorrimento su due binari poggianti sulla parte fissa ed azionata con una vite senza fine, mentre il rivestito è fatto da pannelli in lamiera.

Il telaio della struttura

Il progetto in esame, invece, prevede la sostituzione di tale copertura in acciaio con una nuova copertura in telai di alluminio e pannelli di policarbonato trasparenti. Quelli che, per capire, stazionano già oggi a copertura delle scale mobili di via Pellini. «Nel nuovo scema ipotizzato – si legge ancora – la parte mobile è decisamente maggiore rispetto alla situazione attuale in quanto prevede uno schema costituito da quattro diverse zone di cui le due laterali fisse e le due centrali mobili e scorrevoli al di sopra di quelle fisse». Oltre al vantaggio di avere una zona aperta decisamente più ampia rispetto a quella attuale, l’inserimento dei pannelli di copertura realizzati con policarbonato trasparente consente un’ampia superficie vetrata che fornisce una notevole illuminazione anche in configurazione chiusa.

La parte da sostituire

La struttura Semplici telai con profili di alluminio estruso e collegati mediate una orditura secondaria la cui funzione, si evidenzia nel progetto, oltre che di controventare i telai principali è quella di sorreggere e ancorare il pannello di copertura in policarbonato. Alla base ci sarà un sistema di binari su cui i telai stessi potranno scorrere sia mediante un impianto automatico sia mediante movimentazione manuale. Estrema leggerezza, resistenza alla corrosione e minor manutenzione saranno i principali vantaggi da questo tipo di costruzione che sarà completamente motorizzata.

Un esempio di copertura in policarbonato

La motorizzazione, infatti, sarà realizzata con movimentazione elettrica installata su ognuno dei moduli. E’ previsto anche uno sblocco tramite frizione per avere la possibilità di movimentare manualmente la copertura in caso di malfunzionamento dei motori o in mancanza di corrente elettrica. Esempi di questo tipo sono le coperture mobili già in uso negli impianti sportivi, tecnologie, quindi, già presenti sul mercato. Ma c’è già chi mette in allerta: nonostante l’indiscussa bellezza di una copertura in policarbonato c’è il rischio che una scarsa manutenzione faccia ridurre la tettoia come quella delle scale mobili di via Pellini dove, tra tracce di pioggia e guano dei piccioni, tutto si vede tranne che il sole.

I tempi Il bando, a breve, dovrebbe essere assegnato e, entro l’anno, dovrebbero essere conclusi i lavori proprio sulla terrazza mentre, come aveva ricordato l’assessore Fioroni a un anno dall’avvio del cantiere, la nuova struttura del Mercato potrà vedere la luce entro la fine del 2018, massimo gennaio 2019, quando – e questa è la speranza anche degli operatori che sono stati delocalizzati nel frattemmpo – si avrà la certezza di chi sarà il nuovo gestore, tramite bando pubblico. Critiche e stop dei lavori a parte, ovviamente.

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