Perugia battuto al Curi dalla squadra di Hagi

Il Viitorul Constanta, prima in classifica in Romania, vince per 2 a 0 con un gol di Iancu ed una autorete di Volta

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Con un gol di Iancu nel primo tempo e un’autorete di Volta nella ripresa, il Perugia perde anche questa seconda amichevole di inizio 2017, dopo il ko subito dalla Maceratese a metà gennaio.

Il Perugia nel primo tempo

Bucchi mischia le carte Chi pensava di vedere subito la squadra titolare è rimasto deluso. Mister Bucchi ha tenuto a riposo Brignoli (vittima di un colpo alla schiena) e mandato in campo nei due tempi formazioni a ranghi misti. Scelta che se da un lato ha avuto il pregio di presentare due squadre equilibrate, dall’altro ha tolto all’allenatore (e ai tifosi) la possibilità di veder dialogare insieme i potenziali titolari di sabato contro il Brescia. Dopo aver cambiato tanto forse questa era un’occasione per trovare l’amalgama. E invece:

Perugia primo tempo (4-3-3): Elezaj; Fazzi, Dossena, Monaco, Di Chiara; Gnahoré, Ricci, Dezi; Traore, Guberti, Di Nolfo.

Perugia secondo tempo (4-3-3): Elezaj (Santopadre); Del Prete, Belmonte, Volta, Garofalo (Manga); Acampora, Brighi, Gnahoré (Panaioli); Mustacchio, Forte, Terrani.

Rumeni sugli scudi Doveva essere l’occasione per i nuovi acquisti di far vedere di essere all’altezza del Perugia, invece a mettersi in mostra sono stati soprattutto i giocatori della squadra rumena, che non a caso è prima in classifica nel suo campionato, davanti a squadre di tradizione come la Steaua Bucarest. Scialba invece la prestazione di Gnahoré (schierato nel corso della gara in tutte e tre le posizioni del centrocampo): il francese ha mostrato senza dubbio ottima tecnica ma denota una condizione fisica decisamente precaria.

Meglio nella ripresa Nella seconda frazione, con l’attacco quasi titolare, il Perugia è stato un po’ più intraprendente, ma è stato subito penalizzato da una sfortunata quanto goffa autorete di Volta, che ha messo nella propria porta in scivolata intervenendo su un cross. Poi qualche tentativo di Mustacchio e Terrani, qualche bel movimento del giovanissimo Panaioli (entrato al posto di Gnahoré), un paio di sgroppate di Manga, esterno di colore preso dalla Valle del Tevere nell’ultimo giorno di calciomercato. E poco altro.

Foto di rito fra presidenti

Il Maradona dei Carpazi Così era soprannominato ai suoi tempi Gheorghe Hagi, uno dei calciatori rumeni più forti della storia, che del Viitorul è non solo allenatore (lui specifica: manager) ma anche proprietario. Insomma, una garanzia contro gli esoneri. In Italia lo abbiamo conosciuto ai Mondiali del ’90, quando le sue prestazioni gli permisero di passare dal Galatasaray al Real Madrid. Dalla Spagna, lo prese due anni dopo il Brescia che, dopo una retrocessione e una promozione, lo rivendette al Barcellona. Quando il calciomercato era decisamente una cosa diversa.

Hagi e Santopadre nel museo del Perugia

Visita al Museo

Hagi e Santopadre Dopo la gara e dopo la conferenza stampa del presidente Massimiliano Santopadre siparietto fra i due proprietari: Hagi si è intrattenuto con Santopadre facendogli i complimenti per le strutture e in particolare per il Museo del Grifo. Dal canto suo Santopadre ha dato atto ad Hagi di avere mille risorse, visto che è contemporaneamente manager e proprietario della squadra e va in panchina durante le partite: «Beato lui, piacerebbe anche a me, ma non ne sarei capace. Ma se avessi le sue competenze tecniche, perché no». Bucchi, con simpatia, è avvisato.

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