Perugia, caso Agriflor: legittimata la puzza

In consiglio passa la linea ‘soft’ mentre si attende il lavoro della magistratura: il caso, infatti, non è solo politico

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Niente da fare. I cittadini di Villa Pitignano si dovranno tenere la ‘puzza’ estate-inverno, ventiquattro ore su ventiquattro.

Ruspe a lavoro nell’impianto

In consiglio comunale Dopo i continui rinvii, a vincere tra maggioranza e opposizione è stata compatta la schiera dei consiglieri al fianco di Romizi, pertanto la relazione firmata dalla capogruppo del Movimento 5 stelle Cristina Rosetti che evidenziava una «evidente incompatibilità tra la destinazione urbanistica della zona destinata all’impianto e il tipo di attività industriale di Agriflor» sarà cestinata.  Mentre le ruspe in azione dietro al percorso verde di Villa Pitignano potranno continuare indisturbate a lavorare per la produzione di compost dal recupero di rifiuti speciali non pericolosi.

La posizione della maggioranza Illustrata dalla consigliera Angela Leonardi, la risoluzione della maggioranza ripercorre l’intera vicenda ricordando come, sul caso, siano ancora pendenti alcuni giudizi, uno di tipo penale e quattro davanti al Tar dell’Umbria di prossima discussione. Eppure, andando indietro nel tempo, si trovano pareri contrastanti emessi dagli uffici in relazione alla concessione di autorizzazioni e documenti. Ma, ha precisato la Leonardi, «possiamo valutare solo da un punto di vista politico-amministrativo e non di legittimità degli atti. Sotto questo profilo, – si legge nella relazione – sono già state rilevate le ragioni di incongruenza e contraddittorietà per le quali si ritiene che la vicenda debba essere riesaminata dai competenti uffici al fine di rimediare alle anomalie segnalate».

Il percorso verde di Villa Pitignano

Le preoccupazioni Da parte della giunta, dunque, sono comprensibili e condivisibili le preoccupazioni espresse dal comitato anti-puzza e dai residenti costretti a stare chiusi in casa e con le finestre serrate anche in estate e, addirittura,  della possibile incidenza negativa sulla salute dei cittadini. «Si invitano pertanto gli uffici a prestare massima attenzione a ciò», mentre si attendono gli esiti del lavoro della magistratura e si trasmetteranno gli atti al dirigente competente e al segretario generale.

La Procura Nonostante gli appelli, ai cittadini resta solo un’unica speranza: la magistratura, mentre in consiglio comunale si continua a litigare. Secondo la consigliera Rosetti, che invitava l’amministrazione a ripristinare le norme urbanistiche e ambientali oltre che a valutare eventuali responsabilità di dirigenti comunali, quello di Villa Pitignano sarebbe un impianto che lavora in modo illegittimo anche a causa dei pareri discordanti emessi dall’ente nel corso degli anni, «aggravando la compromissione dei luoghi con importanti danni ambientali. Emerge altresì una gestione dei rifiuti non conforme alla normativa in vigore». Mentre a prendersela col Partito democratico sono i consiglieri di maggioranza che, in una nota, sottolineano come «Il Pd, dopo aver passivamente assistito per decenni all’insediamento e all’espansione dell’impianto, oggi, nel facile ruolo di opposizione, tenta di ribaltare gli errori del passato sulla maggioranza». 

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