Perugia, Chico Mendez: l’associazione molla

Ha in gestione il parco di Madonna Alta. Da due anni la convenzione non è stata rinnovata né è mai stata realizzata una sede: lo sfogo del presidente

Condividi questo articolo su

L.P.

A Perugia ci sono associazioni di serie A e quelle di serie B. C’è chi, fino a oggi, ha avuto in concessione immobili comunali dietro pagamento di affitti irrisori, appena 200 euro l’anno, e chi, invece, lavora per il bene della città, curando la manutenzione e la pulizia di un parco cittadino senza neppure la convenzione rinnovata.

I soldi, mancano sempre. Si fanno tagli al sociale, si risparmia sulla mobilità e si investe poco per i servizi ai cittadini. Eppure quelli per comprare i costumi per la rievocazione storica di giugno non mancano. Nel frattempo, accade però che quei pochi cittadini volenterosi che si sono sempre adoperati per il bene comune inizino a stancarsi. E’ il caso del signor Ruggero Angeletti, pensionato che vive a Madonna Alta e che da anni è a capo dell’associazione Natura urbana.

Chico Mendez

Il parco

L’associazione Dal 2004, assieme ad altri volenterosi pensionati, è lui a prendersi cura del parco Chico Mendez, uno dei polmoni verdi della città a cavallo tra il quartiere di Madonna Alta e pian di Massiano, troppo spesso luogo di bivacco per tossicodipendenti e nomadi. Un tempo villa Nanni, la struttura privata che sorge all’interno del parco, era diventato un vero e proprio accampamento di zingari che poi sono stati fatti sgombrare. Da quando a presidiare l’intero parco c’è l’associazione non si vedono più siringhe per terra e neanche bottiglie o resti di cibo. Un vero fiore all’occhiello e un esempio di cittadinanza attiva che, però, rischia di restare senza una guida. Durante l’ultima assemblea dell’associazione, infatti, il presidente Angeletti ha lasciato intendere che «così non si può andare avanti. Noi ci mettiamo l’impegno e la passione, l’amministrazione, però, non può fare finta che non esistiamo».

Rifiuti ammassati davanti villa Nanni

Rifiuti ammassati davanti villa Nanni

La storia Lo scorso settembre sono stati avviati i lavori di riqualificazione della dimora storica da parte della Percos, una società privata che si era resa disponibile già dal 2011 a realizzare l’abbattimento degli edifici in disuso senza alcun aggravio per il comune. Demoliti alcuni capannoni e bonificata l’intera area dall’amianto, ora i lavori sono fermi da almeno un mese e davanti alla struttura sono rimasti cumuli di materiale da scarto, vecchi materassi e resti ferrosi. L’iter d’attuazione, per la parte privata della struttura, dopo tre anni dall’approvazione della variante al piano regolatore, è ormai a compimento, mentre per quanto riguarda il Comune l’unica cosa certa è che c’è un progetto già approvato e che prevede lavori di riqualificazione per oltre 300 mila euro, di cui 180 mila già appaltati per la sistemazione dei terreni e la piantumazione degli alberi. In attesa della sistemazione del terreno, intanto è stata realizzata una nuova strada d’accesso alla struttura. Una strada che taglia a metà il parco e che può diventare pericolosa per chi viene a correre qui, per le mamme con i bambini o per chi viene a fare una passeggiata col cane e ora deve stare attento alle macchine che possono sbucare da un momento all’altro.

La strada che ora taglia a metà il parco

La strada che ora taglia a metà il parco

Convenzione Nel 2014 il Comune ha rinnovato con una delibera la gestione del parco all’associazione, ma la convenzione, invece, non è mai stata riconfermata. «L’anno scorso il vicesindaco Urbano Barelli era venuto qui, ma ha fatto solo promesse, come l’attuale opposizione». Sul futuro del parco, al momento, non ci sono certezze. Gli ultimi soldi, Natura urbana, li ha visti 2 anni fa, appena 4 mila euro con cui viene pagato, di tanto in tanto, un ragazzo per tenere pulito il parco. Di recente sono state ritinteggiate tutte le panchine ma presto quei soldi saranno finiti.

Panchine ritinteggiate

Panchine ritinteggiate

La sede Che fine farà villa Nanni? Quando toglieranno questo scempio? Domande che rischiano di rimanere senza risposta, come quella relativa a una sede da destinare all’associazione, promessa da anni ma mai attuata. «C’è un distacco enorme da parte dell’amministrazione, nessuno è interessato alle sorti di questo parco. E la dimostrazione l’abbiamo avuta quando, l’anno scorso, avevamo chiamato un’orchestra per fare una festa. Alle 10 di sera sono arrivati i vigili, chiamati dai vicini, e ci hanno chiesto la convenzione col Comune». Addolorato, il presidente di Natura Urbana sta quindi pensando di lasciare la carica, con la speranza che qualcuno, magari più giovane, abbia a cuore le sorti di uno dei parchi più belli della città che proprio grazie all’associazione è stato reso vivibile e fruibile per l’intera cittadinanza.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli