Perugia, donna morta: «Omicidio volontario»

E’ questa l’accusa con la quale è finita in carcere Renata Kette, dopo il ritrovamento del corpo di Danielle Claudine Chatelain

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Pesante come un macigno, l’accusa con la quale deve fare i conti Renata Kette, la donna albanese di 53 anni finita in carcere per la morte della 72enne Danielle Claudine Chatelain. Per la procura della Repubblica di Perugia si tratta di ‘omicidio volontario aggravato’.

Si conoscevano Renata Kette, a differenza di quanto emerso nelle prime ore dopo il ritrovamento del cadavere della vittima, non era la sua badante, ma un’amica della figlia della donna, morta qualche tempo fa. L’ipotesi che si sta facendo strada – l’accusata non ha risposto alle domande del pm Giuseppe Petrazzini – sarebbe quella di una lite tra le due donne, sfociata in tragedia.

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