Perugia entra in Anpr: certificati senza carta

Dialogo telematico fra enti per soddisfare le principali richieste dei cittadini, che presto potranno fare tutto da soli

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Considerando che un cambio di residenza – somma calcolata considerano soprattutto la ‘forza lavoro’ impiegata, si capisce quanto possa essere utile per un ente pubblico entrare nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, la banca dati telematica nazionale istituita dal Ministero dell’Interno che, nella sua fase matura, consentirà al cittadino di fare tutto da solo. O quasi.

La presentazione

A regime entro fine anno Al momento siamo però in una fase poco più che sperimentale, tanto che il Comune di Perugia è il primo capoluogo di regione ad entrare nell’anagrafe. Al momento sono annoverati appena 73 comuni, ma i responsabili del progetto contano di far entrare alcune ‘piazze’ importanti entro la fine dell’estate, arrivando a servire un terzo della popolazione entro fine anno. Dopodiché, si dovrà poi penetrare nella pletora dei piccoli comuni, che come noto sono la spina dorsale della penisola. In attesa degli altri, da adesso in poi il Comune di Perugia potrà dialogare con gli altri enti facenti parte dell’anagrafe (non solo comuni ma tutti i gestori dei pubblici servizi), esclusivamente in via telematica, eliminando l’uso del cartaceo, semplificando le operazioni di cambio di residenza, emigrazioni, immigrazioni, censimenti e richiesta di nulla osta per l’emissione delle carte di identità.

Collaborazione fra enti Una banca dati che riunirà le informazioni di circa 60 milioni di residenti in Italia, a cui si aggiungono anche gli italiani residenti all’estero: in sostanza, il sistema anagrafico di riferimento dell’intero paese. «È un salto di qualità del Comune nel quadro della digitalizzazione – ha detto con orgoglio l’assessore alla Demografia Dramane Wagué – che arriva a integrare un percorso già avviato da tempo in collaborazione fra varie istituzioni: dal Ministero dell’Interno alla Prefettura». Silvia Mari Cesarini, della Prefettura, parla di «opportunità importante che arriva a facilitare sia i cittadini, ma anche le amministrazioni, che potranno lavorare meglio e in maniera più efficiente».

L’assessore Wague

Cosa si può fare L’anagrafe nazionale garantirà certezza e qualità al dato anagrafico e consentirà di evitare duplicazioni di comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, i quali potranno far riferimento a questa banca dati, nel rispetto assoluto della tutela dei dati personali. Grazie ad un’unica anagrafe nazionale sarà possibile, inoltre, ottenere certificati anagrafici in qualsiasi comune italiano già presente in banca dati e non più esclusivamente in quello di residenza; in futuro, infine, i cittadini potranno collegarsi direttamente on line al servizio, per richiedere certificati e informative.

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