Perugia: «Gimo, viaggio ancora lungo»

Il 30 giugno è terminato il periodo di sperimentazione. Udu e ‘Rete Studenti Medi’: «Bilancio positivo, ora si proceda al rinnovo del servizio»

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«Il 30 giugno si è conclusa la sperimentazione della mobilità notturna, il progetto Gimo, che per tre mesi ha visto migliaia di persone spostarsi nelle ore notturne del weekend su mezzi pubblici, ecologici e sicuri». A ricordarlo sono Udu e ‘Rete Studenti Medi’, secondo i quali «il bilancio è senz’altro positivo ed una prima dimostrazione sono i numerosi apprezzamenti da parte delle persone, non solo attraverso messaggi alla pagina Facebook, ma anche quelli riportati dalla nostra campagna Humans of Gimo e dall’appello, che ha raccolto le firme di molte tra associazioni ed attività commerciali».

Il bilancio Un servizio, dicono le associazioni studentesche, «utilizzato e riconosciuto come utile da tutti i cittadini, venuti a conoscenza delle navette notturne grazie al lavoro dei nostri volontari. A questi va dato un merito enorme, avendo girato per settimane la città, dal centro storico alle realtà periferiche, per pubblicizzare il servizio e per sopperire in ciò, purtroppo, alla mancanza delle istituzioni partner del progetto».

La ‘corsa’, inaugurale

Le stime Non sono ancora disponibili i dati finali sul numero di utenze, «e siamo convinti – spiegano Udu e ‘Rete Studenti Medi’ – che le stime di Bus Italia (4.000 persone in tre mesi ) siano, seppur al ribasso, un buon traguardo per una sperimentazione di appena ventidue giorni. Al di là dei numeri, Gimo ha avuto un impatto sociale e civico ben maggiore della capienza dei bus: ha diffuso l’idea di una città aperta, europea, accessibile per chiunque, che favorisce l’aggregazione e quindi viva. Un circuito virtuoso di cui hanno beneficiato tutti e che ha posto il primo tassello per discutere in maniera seria e concreta della mobilità notturna. Da questo punto di vista è stato il progetto Gimo che ha dato vita ad una tematica, di cui iniziative come per esempio l’apertura notturna del minimetrò ne sono i frutti, dimostrando che il bisogno di trasporto notturno fosse un’esigenza reale e sentita da parte della cittadinanza».

La richiesta Secondo gli studenti, «al netto dell’esito positivo della sperimentazione e di tutte le altre motivazioni riportate, le istituzioni non possono esimersi dal rinnovare il servizio e renderlo una certezza da qui agli anni a seguire, anche attraverso la sincronia con altre iniziative. Questa è la via che Comune e Regione devono avere il coraggio di intraprendere, senza nascondersi dietro ragioni pretestuose, per creare finalmente un progetto complessivo per la città, senza escludere nessuna delle realtà. Attendiamo dunque l’esito dei lavori sul Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e del tavolo inter istituzionale che si terrà intorno a metà luglio, ma non siamo disposti a ridiscutere il servizio, neanche da un punto di vista tecnico, e questo non sarà prima confermato. La sperimentazione è finita, ma il viaggio di Gimo è ancora lungo».

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