Perugia: «Io, medico dico grazie ai colleghi»

«Al Santa Maria della Misericordia mi hanno salvato la vita e sono anche stati gentili»

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Lettera firmata
di un medico e dedicata al personale
del Santa Maria della Misercordia di Perugia

Sono un medico di medicina generale e in tanti anni di professione ho raccolto testimonianze di pazienti che sono ricorsi alle cure dei miei colleghi dell’ospedale di Perugia. Giudizi molte volte positivi, ma anche qualche lagnanza, ad esempio per i tempi d’attesa al pronto soccorso. Questa volta la testimonianza diretta spetta a me.

La sera del 20 aprile scorso, mentre ero a cena, sono stato colpito da un infarto e trasportato con urgenza al Santa Maria della Misericordia. La situazione è sembrata subito disperata, il medico di servizio al pronto soccorso cardiologico, Fabio Angeli, ha dovuto gestire le complicanze di un evento che poteva diventare drammatico. Ho perduto conoscenza, ma al momento giusto la cartella clinica ha fotografato la realtà delle complicazioni.

In ogni caso, prima di perdere i sensi, ho visto con i miei occhi l’impegno straordinario, la solerzia e la competenza  di chi mi ha salvato la vita. Ero un paziente come un altro e la squadra di medici ed infermieri del pronto soccorso generale e di quello cardiologico è stata esemplare.

Per tutto questo, sento urgente la necessità di ringraziarli, uno ad uno.

Magari qualcuno nella sala d’attesa si sarà pure lamentato perché la visita del medico tardava, ma posso assicurare  che il mio è stato davvero un infarto devastante, che ha richiesto dieci giorni di degenza e ora sto proseguendo un percorso di riabilitazione, sperando di poter tornare presto dai miei assistiti.

Gentile dottor Orlandi, mi sia consentito di esprimere suo tramite, il mio grazie al personale dell’unità di terapia intensiva cardiologica e ai medici dell’emodinamica. Un grazie al dottor Claudio Cavallini per l’organizzazione e l’umanità di tutto il personale della cardiologia dell’ospedale di Perugia.

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