Perugia, referendum: c’è il ministro Boschi

Incontro sulle riforme del governo Renzi. Fuori la protesta della Lega e dei risparmiatori di Banca Etruria

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«Dire rimandiamo le riforme alla prossima volta è il modo migliore per non fare niente». Parte da Perugia la campagna referendaria del Partito Democratico che mette in campo ‘un pezzo da novanta’, il Ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi, arrivata nel capoluogo umbro venerdì pomeriggio per un incontro che dà il via alla costituzione dei comitati per il sì in tutti i territori dell’Umbria e per ragione sulle riforme del governo Renzi.

Boschi a PGL’incontro Un’occasione importante per il segretario regionale Giacomo Leonelli, vicino al quale si è accomodata la Boschi in attesa di parlare al pubblico presente in sala,«perché proprio referendum appare sempre di più come un appuntamento fondamentale per il futuro del paese, rispetto al quale solo un Pd unito e capace, anche in Umbria, di lasciarsi alle spalle polemiche interne può essere all’altezza della sfida».In perfetto stile renziano, cui sembra essersi uniformata anche la presidente Marini, il teatro Pavone ha fatto sold out e ha visto accomodarsi in prima fila anche l’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli. In platea, in prima fila, presenti anche il sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi e gli assessori Cecchini e Bartolini.

Il Pd umbro «Oggi diamo il via alla campagna referendaria con la costituzione di comitati per il sì in tutti i territori dell”Umbria che andranno cosiì ad aiutare quelli già nati spontaneamente. Un percorso lungo e faticoso – ha sottolineato – che ci deve vedere tutti pedalare con forza e non a mezzo servizio» ha affermato Leonelli aprendo l’incontro. Non un voto politico, per il segretario umbro, quello di ottobre, ma una vera e propria sfida a chi vuole mantenere le cose come stanno. «Con la riforma costituzionale del Titolo 5 si superano le criticità del passato e cambia così positivo il rapporto tra governo centrale e amministrazioni locali» ha confermato la presidente Marini, sottolineando l’importanza di spiegare ai cittadini questa nuova riforma.

La Boschi «E’ strano – ha detto il Ministro – che nel fronte contrario alle riforme costituzionali ci siano anche pezzi della sinistra che incarnano certi valori a difesa della Carta e votano insieme a Casapound al referendum». La sua presenza a Perugia fa capire che la battaglia referendaria è iniziata «siamo noi – ha detto – il Pd, la maggioranza contro tutte le opposizioni schierate». Ora, per il Ministro, inizia la parte più bella, da qui a ottobre parte dunque l’offensiva del Pd per difendere la riforma costituzionale.

Le sfide Per chi «ama fare politica, mettersi in gioco e dare una mano al proprio Paese non c’è niente di più esaltante che lanciarsi in una campagna referendaria, un confronto di idee». Idee come quelle che possono cambiare un paese che aspettava riforme da 30 anni. «Ma non basta il Pd, dobbiamo utilizzare questa occasione per aprirci, per coinvolgere altre persone che magari in questo momento non hanno la tessera del nostro partito e non sono impegnate attivamente in politica. Questo può essere un modo di coinvolgerli in un progetto che riguarda tutti noi. Dobbiamo avere la capacità – ha concluso il ministro – di parlare in modo più ampio.

La protesta della Lega Nord

La protesta della Lega Nord

La protesta E intanto fuori dal teatro Pavone, davanti alla Banca d’Italia, si sono radunate circa una quarantina di persone che hanno aderito alla manifestazione di protesta organizzata dalla Lega Nord. «La Boschi non si è mossa quando 40 mila umbri hanno perso i loro risparmi con il crac delle banche – ha detto il senatore e segretario per l’Umbria Stefano Candiani – e viene adesso a sponsorizzare un referendum che non ha niente a che fare con le riforme che si aspettano gli italiani e che di certo non assicura quella ripartenza dal punto di vista economico che tanto serve al paese. Mentre i sostenitori si sono presentati con delle finte monete verdi con il volto di Renzi da un lato e quello di Verdini dall’altro, è arrivato anche un gruppo di ex risparmiatori di Banca Etruria, venuti direttamente da Arezzo. Il commissario Alessandro Tassi si chiede: «Le famiglie umbre che hanno investito e perso i propri soldi aspettano ancora una risposta. Quando potranno riavere i propri risparmi?». «Invece di fare finta che in Umbria va tutto bene e di mentire al Paese dicendo che con questo referendum si potrà crescere, la Boschi – ha aggiunto – dovrebbe rendere conto dei conflitti di interesse di questo governo, di come Banca Etruria era diventata una cosa di famiglia, dei rapporti lobbistici esistenti, del Job Acts che non ha portato a nulla di buono, del disastro che sta accadendo nel mondo della scuola, della pessima gestione del fenomeno immigrazione».

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