Perugia, serve sangue: donazioni pomeridiane

L’annuncio arriva direttamente dalla struttura ospedaliera. Marchesi: «Costretti a chiedere sangue fuori regione»

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È stata una delle battaglie condotte dalle associazioni di donatori sangue: permettere di donare anche nelle ore pomeridiane, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e provare ad allargare il più possibile il bacino dei donatori. Ora sembra ci sia una svolta. L’azienda ospedaliera di Perugia ha annunciato che presto si potrà donare il sangue anche di pomeriggio, presso il centro raccolta sangue perugino, che fa capo al servizio immunotrasfusionale del principale nosocomio perugino.

Un piccolo gesto per salvare una vita

Apertura pomeridiana L’emergenza sangue è fenomeno che preoccupa il pianeta sanità – fa sapere una nota dell’ospedale – anche perché il 2017 molto probabilmente si chiuderà con un numero di donazioni inferiori a quelle dell’anno precedente. Le associazioni di volontariato che affiancano il sistema di raccolta sangue, da tempo, sono impegnate in iniziative per alzare il numero dei donatori e l’Azienda Ospedaliera di Perugia, in collaborazione con loro, intende allargare le fasce di orario nei giorni feriali e favorire l’apertura anche in più giorni festivi. Se si verificherà che ci saranno donatori disponibili, quindi, presto il Sit resterà aperto anche di pomeriggio, in giorni specifici della settimana.

Umbria in emergenza «Di sangue c’è sempre più bisogno per l’imponente attività assistenziale – sottolinea Mauro Marchesi, direttore del Centro Trasfusionale di Perugia e referente per l’Umbria per la raccolta sangue – ne è una riprova il fatto che mercoledì scorso la banca del sangue nazionale ha ricevuto dai centri regionali di territorio nazionale 1380 richieste di sacche (circa il 70% dal Lazio). Tra le regioni costrette a chiedere sangue fuori regione, ultimamente, c’è stata anche la nostra. Per invertire la tendenza è necessario allargare le fasce di orario di raccolta, agevolare sempre più i donatori. Questa ultima emergenza è determinata anche dal fatto che nel periodo estivo l’attività chirurgica è proseguita a pieno regime».

Terremoto, il boom e la risacca «Avis è in prima linea per cercare di arginare questo calo di donazioni – dice Fabrizio Rasimelli di Avis Perugia – ed è per questo che abbiamo voluto fortemente che il Sit fosse aperto domenica 27. Stiamo lavorando affinché ci sia un afflusso importante. Oggi, ad un anno dal terremoto, è fondamentale condividere la necessità di un gesto semplice che molti possono fare. Accogliamo con favore le disponibilità del Sit ad aprire il pomeriggio saremo a sostegno di tale iniziativa». Paradossalmente fu proprio il terremoto del 2016 a dare le prime avvisaglie dell’emergenza: dopo il boom di donazioni che seguì le scosse, infatti, ci fu un periodo di forte calo, dato dal fatto che bisogna aspettare tre mesi (per gli uomini, 4 per le donne) dopo aver donato. Per questo motivo, Avis spinge sul concetto di ‘donatore periodico’ che assicura il suo sostegno in modo costante.

Donatori in coda dopo il terremoto

Domenica donazioni straordinarie In attesa delle aperture pomeridiane, per favorire l’affluenza di donatori al ritorno dalle ferie gli ambulatori del centro trasfusionale di Perugia e Todi-Pantalla (entrambi afferenti al Sit perugino) saranno aperti domenica 27 agosto, dalle ore 8 alle 11. Le necessità – informa sempre la nota dell’ospedale – riguardano tutti i gruppi sanguigni, anche se la carenza maggiore riguarda il gruppo A positivo e B positivo. Ricordiamo che per donare occorre essere in buona salute. Possibile fare una leggerissima colazione anche se, dopo la donazione, le associazioni offrono la colazione ai donatori.

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