Perugia, Stephanie tornerà a camminare

Compleanno in ospedale per la ragazza americana precipitata da un balcone nel centro storico: «Grazie di tutto»

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Compleanno in corsia per Stephanie, la ragazza americana precipitata nella notte di mercoledì 15 luglio dal balcone di una palazzina di via Oberdan, a Perugia. La giovane, trasferita a metà settimana nella struttura di ortopedia del Santa Maria della Misericordia, lunedì 27 luglio compirà 20 anni e per lei c’è già pronta una torta con tanto di candeline.

I preparativi Al terzo piano del nosocomio, con la regia della coordinatrice dei corsi di lingua a cui la studentessa partecipava, sono iniziati i preparativi. Ciascuna delle amiche ha avuto un incarico e l’obbiettivo, pienamente condiviso dal professor Auro Caraffa, è quello di rendere questo giorno – importante sotto tanti punti di vista – il più sereno e spensierato possibile.

«Tornerà a camminare» «Ho già assicurato che la ragazza tornerà a camminare e che, al termine della riabilitazione, avrà una vita normale – ribadisce il direttore della struttura di ortopedia in una nota dell’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera -. Al recupero fisico deve accompagnarsi anche quello psicologico. La ragazza è consapevole delle conseguenze di ciò che è accaduto quella notte, dei sacrifici dei suoi familiari, di quanto l’ospedale sta facendo per riportarla alla normalità».

Il padre Papà Pedro non si è mai assentato dalla corsia ed ora finalmente, dopo giorni di angoscia, si lascia andare a gesti di grande gioia anche verso gli altri pazienti dell’ospedale che dividono la camera con la figlia.

Indagini Nel frattempo, il magistrato che cooordina le indagini, Gemma Miliani ha disposto l’interrogatorio della ragazza che è stato effettuato dalla polizia. Sui particolari di quella notte in cui venne sfiorata la tragedia, vige ovviamente il segreto istruttorio.

«Grazie» Stephanie ha voluto comunque scrivere di suo pugno una nota di ringraziamento al personale sanitario: «Sarò per sempre grata per il trattamento che ho ricevuto durante il mio tempo qui. Questa città è bellissima per la sua cultura, l’arte, il paesaggio ma soprattutto per le persone, anime meravigliose. Sono state una benedizione per la mia vita. Non potrò mai dimenticare le persone incredibili ed amabili di questo ospedale e mi considero fortunata e benedetta per aver invitato ognuna di loro. Dal mio cuore e con il mio amore io camminerò ancora per ognuno di loro, non solo per i chirurghi, ma anche per i dottori, le infermiere e tutti gli altri. Avranno un posto nel mio cuore per sempre. Dio vi benedica tutti. Stephanie».

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