Perugia, tensione alta sui servizi educativi

I sindacati, polemici con il Comune, bloccano gli straordinari. Ma ci sono anche problemi ‘interni’: «Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza»

Condividi questo articolo su

Niente da fare, il tentativo di conciliazione nella vertenza relativa ai servizi educativi del Comune di Perugia è fallito. È quanto annunciano Bruno Leombruni (Fp Cgil), Serena Sargenti (Cisl Fp), Cristiano Mezzasoma (Uil Fpl) e Beatrice Ciliani (Usb) della Rappresentanza sindacale unitaria del Comune di Perugia dopo l’incontro che si è svolto lunedì nella Prefettura di Perugia.

La delusione «Il tentativo di conciliazione si è chiuso in maniera negativa – dichiarano i sindacati – in quanto prendiamo atto della volontà dell’amministrazione comunale di non voler avviare il confronto richiesto nonostante abbiamo ribadito la legittimità di questo tavolo a trattare delle materie richieste e quindi incontreremo le lavoratrici in assemblea al più presto per determinare le eventuali azioni di contrasto. Ci scusiamo in anticipo con l’utenza per il disservizio che si potrebbe creare».

I temi In discussione ci sono il calendario scolastico, il piano delle assunzioni e il carico di lavoro. «Riteniamo la proposta in merito al calendario scolastico – aggiungono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Usb – irricevibile in quanto questo per noi è comprensivo delle interruzioni di Natale e Pasqua, come da articolo numero 31 del Contratto collettivo nazionale di lavoro del 2000; insufficiente il piano delle assunzioni per il servizio educativo, in quanto la carenza della dotazione organica è palese, visto il costante ricorso ai tempi determinati; e che le sostituzioni non sono effettuate come sono state concordate nell’ultima riorganizzazione effettuata nel 2012». I sindacati ritengono inoltre che i carichi di lavoro debbono essere rivisti «in quanto – spiegano – le educatrici hanno un’età anagrafica elevata e un numero consistente di prescrizioni che necessitano con urgenza delle misure correttive. Segnaliamo inoltre la mancata elaborazione da parte del Comune di Perugia di un protocollo in caso di calamità naturale nel momento di chiusura delle strutture con ordinanza del sindaco». I sindacati rendono poi noto che fin da subito verrà effettuata dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore l’astensione dagli straordinari e dai i cambi di turno comunicati “senza congruo preavviso”. “Ci troviamo – commentano i sindacati – di fronte a un’amministrazione sorda alle richieste fatte, che ci incontra solo se costretta”.

Sindacalisti in carriera Poi c’è una grana tutta interna ai sindacati: !Vorremmo anche dire, e lo diciamo con profondo dispiacere – proseguono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Usb – che qualcuno all’interno dell’Rsu dovrebbe farsi un esame di coscienza e decidere da che parte stare, se rimanere in Rsu e difendere i lavoratori o essere la neo, perché di nuova istituzione, posizione organizzativa della unità operativa dei servizi educativi in cui si consuma la vertenza. Pensiamo che sia opportuno chiedere che venga fatta una scelta di coerenza. Legittimo – concludono Leombruni, Sargenti, Mezzasoma e Ciliani – accettare una nuova sfida, quella della nomina a posizione organizzativa, ma allora bisognerebbe riconoscere di essere stato incoerente con le parole dette e scritte a lavoratrici e lavoratori del Comune di Perugia e dimettersi dall’Rsu».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli