Perugia, UniStranieri: la difesa della rettrice

Perugia, la professoressa Grego Bolli replica alle accuse e spiega nel dettaglio la questione iscrizioni e anche com’è nata l’inchiesta sugli ammanchi

Condividi questo articolo su

Prima le inchieste della magistratura, ora le critiche piovute da giornali locali e nazionali; la rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli non ci sta e, attraverso una conferenza stampa, insieme al direttore dell’ateneo Simone Olivieri, chiarisce alcuni punti. A margine dell’incontro ci ha concesso un’intervista, che vi riproponiamo integralmente.

L’intervista video

Video – Intervista alla rettrice Grego Bolli

L’inchiesta sugli ammanchi relativi ai corsi cinesi

La questione è nota: risultano mancati incassi per circa 3 milioni di euro relativi a corsi di lingua per cui l’intermediario non ha versato all’ateneo le rette pagate dai genitori degli studenti cinesi che studiavano italiano a Perugia. Somme che non sarebbero più recuperabili, tanto che sul bilancio + arrivato il parere negativo del revisore. «È stata l’attuale governance dell’ateneo – assicura la professoressa – a far emergere la vicenda nei primi mesi del 2019: già in fase di elaborazione del bilancio consuntivo 2018, avevamo constatato entrate inferiori al 2017 pur a fronte del numero pressoché uguale di studenti Marco Polo Turandot nei due anni accademici. Indagando più a fondo è emersa una situazione amministrativa grave e pesantemente confusa, che rendeva impossibile collegare tasse d’iscrizione e studenti, stante la presenza di pagamenti cumulativi provenienti da soggetti di nazionalità cinese non identificabili. Poi, durante un confronto con il referente locale delle agenzie cinesi operanti con l’ateneo è emersa l’esistenza di due convenzioni, risalenti al 2015 e recanti la firma dell’allora responsabile dei corsi, delle quali la precedente governance non si era neppure accorta, contenenti scontistiche eccezionalmente elevate. Già nel mese di aprile 2019 abbiamo informato sia la procura della Repubblica che la Corte dei conti con un esposto cui ha fatto seguito nel mese di novembre 2019 un corposo dossier che ricostruisce l’intera vicenda sul piano amministrativo e contabile. Le indagini, a quanto risulta, sono ancora in corso»

Il calo degli iscritti

«Il calo degli iscritti – spiegano la rettrice e il direttore amministrativo – è iniziato in modo graduale ma costante fin dall’anno 2010, con l’inizio della crisi che ha riguardato le immatricolazioni alle facoltà di comunicazione. A fronte di una situazione di totale stallo riscontrata per l’anno 2018, il piano strategico 2019-2021 ha posto fra gli obiettivi principali del programma la rivisitazione dell’offerta formativa. Molto si è lavorato in tal senso nel corso del 2019, puntando l’attenzione sulle lauree triennali, con l’obiettivo di incrementarne il numero delle immatricolazioni. La proposta di riforma che sta in questi giorni ultimando il proprio iter procedurale ha riguardato la rivisitazione del corso di laurea triennale ‘Lingua e cultura italiana’ che a partire dall’anno accademico 2020/2021 sarà strutturato come Digital Humanities per l’Italiano». 

«Il bilancio è solido»

«L’ateneo ha un bilancio solido e non ha alcuna necessità, peraltro mai ipotizzata, di vendere beni immobili – assicura la rettrice – la previsione di utilizzo di risorse accantonate nel bilancio 2020, procedura usuale in molti atenei, è destinata a diminuire o azzerarsi in fase di consuntivo, come d’altronde costantemente verificatosi negli esercizi precedenti». Anzi, contestualmente arriva l’annuncio di imminenti nuovi concorsi per assumere nuovi professori. Partiranno 4 bandi per sostituire i docenti che andranno in pensione. 

I controlli della Finanza erano contro l’assenteismo

Ultimo passaggio della conferenza sulla visita della guardia di finanza che – assicurano da Palazzo Gallenga – è relativa a procedure a campione richieste dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per contrastare il fenomeno dell’assenteismo. «I controlli svoltisi presso la Stranieri, nello specifico, non hanno portato ad alcuna contestazione».

Le rassicurazioni sul rischio Coronavirus

Coronavirus: «Nessun rischio alla ‘Stranieri’»

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli