Provincia di Terni: diffida dei lavoratori

I sindacati sul piede di guerra: «Si è voluto rompere un percorso di condivisione e di collaborazione»

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«Preoccupazione e contrarietà rispetto alla decisione dell’amministrazione di collocare i 15 dipendenti della polizia provinciale nel portale nazionale della mobilità». A dirlo è stata l’assemblea dei lavoratori della Provincia di Terni, che ha inviato una nota all’ufficio stampa al termine dell’incontro che si è svolto martedì mattina per iniziativa di Rsu e sindacati.

La contestazione L’assemblea ha ribadito le linee contenute nel documento sindacale di pochi giorni fa dove si dichiarava che «l’amministrazione ha operato in assenza di una dotazione organica che disegni il futuro assetto organizzativo con le relative funzioni ed in violazione del dettato normativo, nonché del relativo accordo sottoscritto in Conferenza unificata lo scorso 5 novembre».

La diffida L’iscrizione nel portale della mobilità, secondo i lavoratori, «è una certificazione di soprannumerarietà che mette a rischio la condizione personale, professionale e lavorativa del personale, nonché la tenuta degli importanti servizi resi sul territorio». L’assemblea ha dato mandato a Rsu e sindacati di inoltrare diffida all’amministrazione. La polizia provinciale ha inoltre comunicato con nota all’ufficio stampa di aver rappresentato alla Prefettura, quale organo competente, la situazione susseguente al provvedimento assunto in merito al collocamento del personale sul portale nazionale relativamente alle funzioni svolte.

Sindacati in allarme I segretari dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, attaccano: «Sono trascorse alcune settimane dalla firma dell’accordo che ha definito il passaggio delle funzioni delegate e del personale dalle Province alla Regione e ad alcuni enti regionali. Un accordo importante, che garantisce la ricollocazione di 238 persone. Un accordo, tuttavia, che lascia insolute una serie di questioni. Vi è innanzi tutto ancora incertezza sulla chiusura dei bilanci delle Province, che si deve realizzare entro il 30 novembre. La sostenibilità economica delle Province è fondamentale per la garanzia della continuità dei servizi e dell’occupazione, pertanto, la risoluzione e la chiusura dei due bilanci è atto fondamentale per garantire certezze ai cittadini e ai lavoratori. Ad oggi non abbiamo elementi per dare queste certezze».

La polizia provinciale Secondo i tre segretari, soprattutto dopo la notizia relativa alla polizia provinciale, «si è voluto rompere un percorso di condivisione e di collaborazione che aveva portato fino ad oggi a una gestione attenta e consapevole della complessa situazione che attraversano le Province di Perugia e Terni, una situazione tra le più difficili in tutta Italia. Ribadiamo la nostra contrarietà a tale atto unilaterale che riteniamo inaccettabile e anche incomprensibile, oltreché irrispettoso del protocollo firmato solo a luglio scorso, in cui si ribadiva l’obiettivo di ricollocazione di tutto il personale. Ci preoccupa anche il silenzio rispetto al percorso individuato per la formazione e i centri per l’impiego, servizi fondamentali per i giovani e i cittadini. Chiediamo che si riapra subito il tavolo della governance e si affrontino le questioni aperte con chiarezza e con la massima trasparenza, garantendo omogeneità di interventi nelle due province e omogeneità di trattamenti».

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