Rapina distributore IP a San Liberato di Narni e in poche ore viene arrestato dalla polizia

Terni – L’uomo è un 46enne di Orte che domenica sera si è portato via 500 euro mostrando un coltello all’addetto

Condividi questo articolo su

Domenica sera, il 9 ottobre poco prima delle ore undici, ha raggiunto a bordo di una Nissan Juke nera il distributore IP lungo il Rato (Ss 675) a San Liberato di Narni. Lì, con il volto nascosto da un passamontagna e un coltello che ha esibito per chiarire le proprie ‘intenzioni’, ha intimato all’addetto dell’area di servizio di consegnargli il denaro che aveva in cassa. Si è così impossessato di circa 500 euro ed è fuggito dalla scena. Purtroppo per lui, le indagini condotte dalla questura di Terni – squadra Volante e squadra Mobile – e dalla polizia Stradale di Orvieto, in zona insieme ai colleghi di Roma Nord, con il supporto dei carabinieri, hanno consentito di arrestarlo nel giro di poche ore con l’accusa di rapina aggravata. L’uomo è un 46enne originario di Roma e residente ad Orte: A.G. le sue iniziali.

Dopo la rapina, è scattato subito l’allarme alle forze dell’ordine che si sono messe sulle tracce del soggetto. La cui auto è stata trovata ferma e aperta nei pressi della galleria di San Pellegrino, in una piazzola lungo la carreggiata in direzione Orte. Dell’uomo – notato da testimoni poco prima, mentre chiedeva un passaggio lungo il Rato – non c’era traccia ma gli accertamenti della Stradale di Orvieto hanno consentito di restringere subito il cerchio. Tanto che, una volta individuata la proprietà del veicolo – dell’ex compagna del 46enne – e l’abitazione di residenza, lo hanno trovato lì in casa. Pronto a giustificarsi dicendo di essere stato a Narni da amici, di aver finito la benzina in superstrada – lasciando l’auto a bordo strada – e di essersi fatto accompagnare ad Orte. Peccato per lui che i riscontri investigativi, a 360 gradi e relativi tanto al veicolo quanto all’abbigliamento, abbiano fornito da subito elementi solidi circa il legame fra la sua persona e l’azione criminale.

Alla fine il 46enne è stato arrestato in flagrante e condotto in carcere, a disposizione del pm Raffaele Pesiri. Un arresto che mercoledì il tribunale di Terni – giudice Barbara Di Giovannantonio – ha convalidato, confermando per A.G. – difeso dall’avvocato Francesca Carcascio – la misura cautelare più restrittiva.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli