Regione e cultura: «Ecco le linee-guida»

Avviato dalla presidente Marini e dall’assessore Cecchini il percorso di partecipazione

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In una affollata aula magna del complesso monumentale di San Pietro a Perugia, è iniziata lunedì mattina la discussione sulle nuove politiche culturali della Regione. La presidente Catiuscia Marini e l’assessore Fernanda Cecchini hanno avviato il confronto con il mondo di istituzioni, associazioni, enti locali ed imprese che operano e vivono nel settore.

Le risorse «Nei prossimi anni – dice la presidente – verranno meno molte delle risorse tradizionalmente a disposizione per la gestione e le spese ordinarie di mantenimento dei beni e delle attività culturali, ma contemporaneamente potremo utilizzare le risorse comunitarie previste per la creatività, per l’innovazione, per la formazione, molte delle quali rivolte alle imprese, che sono strategiche per lo sviluppo della nostra regione e che, anche nel settore dei beni e delle attività culturali, dovranno essere impiegate al massimo. L’Europa ci chiede di individuare i cosiddetti ‘grandi attrattori culturali’ della Regione. E noi siamo convinti che l’Umbria nel suo insieme sia il più forte attrattore».

Il modello Per fare questo però, secondo Marini ci sarà «di un forte rinnovamento e di grandi innovazioni nel settore, a cominciare da un nuovo modello organizzativo che deve far perno sulle imprese, soprattutto per la gestione, accanto ad una forte capacità di programmazione e di progettazione degli investimenti. Dobbiamo sempre di più lavorare su progetti integrati, di rete che siano rappresentativi dell’intera Regione, magari partendo dal singolo ‘tesoro d’arte’ presente in un territorio».

I fondi Quello di lunedì, è stato evidenziato, «è un primo momento di approfondimento e di ascolto, anche in vista della presentazione all’assemblea legislativa regionale delle linee programmatiche di legislatura, che avrà luogo martedì 28 luglio, ma proprio da qui deve partire un nuovo impegno, anche della Regione che sicuramente si metterà al servizio delle imprese per costruire al meglio proposte e progetti che consentano di utilizzare quei fondi comunitari riservati esclusivamente ad esse».

La selezione Cambiare la capacità di modalità di lavoro ed avere una visione d’insieme nella programmazione degli interventi, secondo l’assessore Fernanda Cecchini, «sicuramente rappresenterà anche un valore aggiunto per la nostra regione. La sfida induce ad innovare e selezionare gli interventi regionali ma anche ad affrontare la questione dal lato del sostegno alle attività delle imprese culturali e non solo delle iniziative pubbliche. Quindi non ci si può ridurre a ragionare solo della spesa pubblica per beni ed attività pubbliche ma anche alla revisione della legislazione, arrivando ad una legge quadro regionale in materia di cultura e della sua valorizzazione».

I possibili partner La strategia regionale, dice Cecchini, «sarà anche rivolta al coinvolgimento del sistema delle Fondazioni Bancarie: per condividere le finalità, le iniziative e le responsabilità. A tutt’oggi emerge una significativo protagonismo culturale delle Fondazioni e va riproposta una idea di collaborazione più sistematica soprattutto attorno ai grandi eventi capaci di fare la differenza nell’attrazione culturale dell’Umbria. La collaborazione con la Conferenza Episcopale umbra e con i referenti del più significativo patrimonio culturale dell’Umbria è fondamentale. Nell’anno che introduce al Giubileo tale collaborazione e condivisione di strategie di valorizzazione e di intervento è prioritaria in termini di tempo e di rilevanza. Infine, ma non perché meno importante, si riparta da un rinnovato rapporto col ministero della cultura e i suoi organi decentrati. Così come ci faremo carico di ulteriori momenti di discussione ed approfondimento, anche sui singoli temi o settori, con gli operatori interessati».

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