Regione, ‘ricucire’ parola d’ordine

Nuovo faccia a faccia tra la Presidente Marini e l’ex assessore alla sanità Luca Barberini. Ma intant il consiglio in programa per martedì salta

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Gli sforzi ci sono e, stavolta, sembrano provenire da entrambi gli ‘schieramenti’. Si è da poco concluso l’incontro che ha visto un nuovo faccia a faccia tra la presidente Catiuscia Marini e l’ex assessore alla sanità Luca Barberini. In mezzo, da arbitri, il capogruppo Gianfranco Chiacchieroni e il segretario regionale Giacomo Leonelli.

Tensioni Dopo gli ultimi, tempestosi, botta e risposta su Facebook, gli ‘sfottò’ e le note ufficiali che dichiaravano posizioni troppo distanti e inconciliabili, ora sulla Giunta si prova a far tornare il sereno. Conviene a tutti, in primis alla presidente che si sta preparando a portare in Consiglio il bilancio da far approvare e, prima ancora, il Documento di economia e finanza regionale.

Ricucire Nessuno ha voglia di commentare come sia andato l’incontro tra i due che, per la seconda volta, si sono trovati di nuovo a guardarsi negli occhi. L’impegno, da parte di entrambi, sembra essere quello di smorzare la polemica e provare a ricucire la rottura in vista anche della nuova riunione del gruppo in programma per lunedì prossimo, quando tutti i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi sulle proposte della presidente. Difficile ancora fare previsioni, dunque, certo è che se la posizione della Marini resterà irremovibile sulla nomina di Walter Orlandi – pena la tenuta della Giunta – si dovrà prendere tempo sul bilancio e sul Depr per non rischiare mosse azzardate.

Dall’opposizione intanto, almeno a parole, non si perde tempo. E così il centro destra, assieme alle liste civiche, hanno depositato una mozione per discutere in Aula della crisi politica e per verificare se esiste ancora una maggioranza. L’alternativa sarebbe quella di un ritorno alle urne anticipato. Nella nota, i consiglieri osservano infatti che «l’assessore con delega alla Sanità ha rassegnato le dimissioni per il metodo seguito e per la mancanza di un cambiamento sui criteri delle nomine dei direttori e dirigenti del sistema sanitario. Questo ha determinato una incertezza su un aspetto fondamentale per i servizi ai cittadini, che impiega l’80% del bilancio della Regione Umbria, aprendo così una grave crisi politico istituzionale».

Tornare alle urne Bisogna assicurare, in tempi rapidi, un governo stabile ed efficace al comparto sanitario regionale e al governo complessivo della regione, pertanto «è necessario – concludono i consiglieri di centrodestra e liste civiche – ricostituire immediatamente la funzionalità politico amministrativa della Regione, in particolare di un servizio pubblico essenziale come quello sanitario, anche dimettendosi, per favorire in tempi rapidi il ritorno alle elezioni regionali anticipate».

Salta il Consiglio Ricucire e, a quanto pare, temporeggiare. Nel pomeriggio tutti i consiglieri si sono visti recapitare una missiva firmata dalla presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi in cui si afferma quanto già precedentemente anticipato, cioè il presidente del gruppo consiliare Pd Gianfranco Chiacchieroni e quello dei Socialisti Silvano Rometti hanno formalmente comunicato che «per sopraggiunti e improrogabili impegni politici e istituzionali, i consiglieri di maggioranza non potranno partecipare ai lavori assembleari programmati per il giorno 1 marzo prossimo». Preso atto della comunicazione di tali assenza e della conseguente impossibilità di garantire il numero legale richiesto per la validità della seduta, l’assemblea legislativa non potrà essere convocata per la data suddetta.

Paralisi «Questa – commenta il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi – è la dimostrazione della paralisi politico–amministrativa della Regione. Mentre questi signori giocano con le caselle cercando di capire come ridistribuire strapuntini per evitare le elezioni, vengono rimandate sine die le questioni fondamentali da affrontare per l’Umbria. Nel frattempo, fuori dal Palazzo ‘dei giochi’ la gente e le imprese aspettano risposte ai loro quotidiani
problemi. Ormai girando per gli uffici della Regione la parola magica che si sente ripetere è ‘siamo bloccati per la crisi politica, attendiamo che ci sia un clima idoneo e poi ripartiremo’. Alla sinistra tutto questo non importa».

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