Rifiuti, se la tariffa puntuale «non basta»

Da ‘Rifiuti Zero’ affermano: «Punto di arrivo e non di partenza». Intanto a Perugia continua l’abbandono selvaggio di buste e sacchetti stracolmi di immondizia per strada

Condividi questo articolo su

L.P.

Doveva essere una differenziata ‘work in progress’, come l’aveva definita il vice sindaco Barelli qualche giorno fa parlando dei dati del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti nel centro storico di Perugia.

Sacchetti abbandonati in via della Viola

Sacchetti abbandonati in via della Viola

Rifiuti in strada Eppure, dopo più di un mese dall’avvio del nuovo servizio, rimangono ancora delle aree che sembrano non funzionare a dovere. Non solo quelle che gli uffici hanno già evidenziato, come via Alessi o corso Garibaldi, strade in cui è più facile trovare abitazioni con studenti universitari e stranieri i cui proprietari di casa, anche in presenza di contratti regolari, non hanno ancora ritirato i mastelli. Anche in corso Bersaglieri, all’indomani delle vacanze pasquali, la notte tra giovedì e venerdì si sono accumulati un bel po’ di sacchetti con spazzatura varia. Così come in via della Viola. La settimana scorsa, erano ancora quasi duemila, infatti, le utenze che non avevano ritirato i kit negli uffici del Comune. E, senza mastelli, o si porta l’immondizia nei cassonetti stradali fuori dal centro storico – che spariranno entro l’anno – oppure la si abbandona per strada.

Tariffa puntuale E intanto, mentre il Pd porta avanti il progetto di partecipazione della relazione sui rifiuti promossa dal segretario Leonelli, torna a far sentire la propria voce anche il Coordinamento regionale Umbria rifiuti zero. «Va bene incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti con il porta a porta spinto – dicono – così come va bene l’applicazione della tariffa puntuale, ma da come viene nominata e descritta sia nel recente ddl regionale che nella relazione tematica del PD umbro pubblicata in questi giorni e portata in partecipazione nei circoli, essa sembra il rimedio di tutti i mali. Così non è».

Punto di arrivo La tariffa puntuale, che prevede che il cittadino paghi in proporzione ai rifiuti indifferenziati prodotti «è il punto di arrivo di un percorso in cui la raccolta differenziata fatta bene comporta sia risparmi per il minor smaltimento in discarica che guadagni per la vendita delle materie prime seconde recuperate. Solo così il servizio di raccolta consentirà una significativa riduzione della Tari per il cittadino».

I costi Così come annunciata, peraltro un po’ fumosamente anche dal vicesindaco Barelli, per cui la tariffa verrà calcolata sulla volumetria e non sul peso effettivo dei rifiuti conferiti, al momento per il Coordinamento sembra essere solo un modo per far pagare ancora di più ai cittadini. «E così sarà – aggiungono – se la raccolta differenziata avrà alte percentuali di scarti e se a gestire i rifiuti saranno società private che tenderanno a capitalizzare il ricavato della vendita delle materie recuperate». Per questo, ribadiscono, il Coordinamento mette a disposizione le proprie competenze «affinché il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti si dimostri davvero uno strumento utile a trasformare l’attuale gestione dei rifiuti in un ciclo virtuoso che si concluda con la tariffa puntuale, il modo più equo di pagare il servizio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli