Rissa a bottigliate, licenza sospesa

Terni, provvedimento del questore Messineo in seguito alla rissa scoppiata all’alba di sabato; quindici giorni di stop per il locale la ‘Zona Latina’

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Sospensione della licenza di somministrazione per quindici giorni al circolo la ‘Zona Latina’ di vico Serpente. Questa la decisione presa dal questore di Terni, Antonino Messineo, in merito alla rissa scoppiata all’alba di sabato che ha coinvolto due dominicani, un egiziano, un marocchino – arrestati – e un nigeriano, denunciato. Gli agenti sono ancora al lavoro per rintracciare l’ultimo protagonista del fatto.

Vico del Serpente

RISSE ‘ETNICHE’: QUESTIONE DI AFFARI?

Il circolo già in passato era stato oggetto di segnalazioni ed interventi da parte della polizia di Stato. Il provvedimento – la misura può arrivare in caso «di tumulti o gravi disordini» e «qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose», in ogni caso se il comportamento «costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini», come si legge nell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza – è stato notificato nel pomeriggio di martedì dal personale della divisione amministrativa e sociale.

IL PROPRIETARIO DEL LOCALE: «STO CON LA LEGGE»

STESSA SORTE ERA TOCCATA AL MASACAFÈ: CHIUSURA TEMPORANEA PER DIECI GIORNI

La rissa ‘etnica’ aveva raggiunto l’apice con il ferimento del 20enne marocchino, colpito all’addome con una bottiglia rotta. «Per certi versi – aveva detto a umbriaOn il proprietario del locale Andrea Arcangeli, proprio in merito al possibile arrivo del provvedimento – lo capirei pure. Ma ci tengo a dire che io sto ‘dall’altra parte’. E i fatti lo dimostrano. La chiusura, per me, sarebbe immeritata. Perché? Per l’impegno che ci metto nel fare le cose come si deve. Perché rischio in prima persona, come quando mi metto a fare il buttafuori usando le mie mani. Come le forze dell’ordine, che fanno il massimo, io sto dalla parte della legge. Non sono connivente e non ho niente a che spartire con chi delinque. Altrimenti nel tempo non avrei denunciato determinati fatti».

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