Ristorazione e boom dei prezzi: «A Terni gli aumenti sono minori»

La classifica dell’Unione nazionale consumatori sui dati Istat: ‘solo’ +2,7%. In testa c’è Viterbo

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Rincaro dei prezzi ovunque non solo per fare la spesa al supermercato o acquistare beni di prima necessità. L’inflazione generale ha, giocoforza, colpito anche le uscite per andare a mangiare al ristorante. Su questo fronte si registra un dato curioso legato ad uno dei capoluoghi di provincia del territorio regionale, Terni: qui, nel confronto con luglio 2022, i ristoratori sono stati ‘virtuosi’. Lo dice l’Unione nazionale consumatori sulla base dei dati Istat.

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Viterbo al top in Italia per i rincari

Per quel che concerne i servizi di ristorazione – di mezzo ci sono anche pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticcerie – l’inflazione annua nel confronto con il luglio 2022 è del 6% in Italia. Ben oltre vanno le prime tre in graduatoria: Viterbo (+14,5%), Brindisi (+12,1%) e Benevento (+11,2%). Seguono Belluno, Cosenza, Messina e Olbia-Tempio. I ristoratori più virtuosi in tal senso sono stati quelli di Trapani e Caserta (‘solo’ +2,1%), quindi ecco Terni con un +2,7% e Cremona a quota +2,9%. A livello regionale invece è la Puglia ad essere in testa (+7,5%), poi la Provincia autonoma di Bolzano (+7,6%).

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