San Francesco, l’Umbria apre ‘la via’

Perugia, parte il 18 e 19 aprile un cammino di pellegrinaggio che attraversa tutta la regione

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Dopo anni di progettazione e programmazione la via di San Francesco si apre alla sua terra. Lo fa con l’iniziativa ‘zero’ per un wekend, 18 e 19 aprile, all’insegna della natura, arte, cultura e religione. L’iniziativa è stata presentata al vescovado di Perugia alla presenza dell’assessore Fabrizio Bracco; di Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria; Raffaella Rossi, project manager del Consorzio Umbria&Francesco’s Ways e Don Paolo Giulietti, vescovo ausiliare della Diocesi di Perugia-Città della Pieve e presidente del consorzio

‘Vivi la via’
La via di di San Francesco è il frutto del lavoro congiunto tra Sviluppumbria e il consorzio nato nel 2010 ‘Umbria and Francesco’s ways’, e aveva come obiettivo di dare luce ad una via di pellegrinaggio che sulla falsa riga di quello di Santiago di Compostela, dove tutte le realtà eonomiche e non solo partecipano alla vita e all’accoglienza lungo il percorso che taglia tutta l’Umbria da nord a sud in direzione di Roma. Un weekend che sarà un banco di prova per il coinvolgimento attivo delle tante associazioni, religiose e laiche, e delle comunità locali che vivono lungo il cammino, tanti gli appuntamenti: escursioni, passeggiate a piedi e a cavallo, oltre alle visite guidate nei luoghi della spiritualità francescana.

Francesco’s ways La via può essere percorsa in due diverse direzioni avendo sempre come meta finale proprio la città di Assisi, luogo di nascita del Santo, 17 comuni dell’umbria e mote associazioni e strutture ricettive vengono attraversate dal cammino. Il percorso del nord è il tratto più duro fisicamente, riproponendo quello che era il rapporto profondo tra Francesco e la natura, da La Verna a Montecasale, a Citerna, passando per Gubbio dove Francesco ammansì il lupo, fino a Perugia e giù verso Assisi. Il percorso del sud inizia nella valle Santa reatina, toccando il Lago di Piediluco, le Cascate delle Marmore, la valle Spoletina, il bosco sacro di Monteluco dove Francesco era solito ritirarsi.

Bracco «La forza del messaggio di Francesco viene riproposto con forza in questo progetto, il suo camminare nei suoi luoghi terreni crea una correlazione con il presente con la natura e con la forte connotazione spirituale della nostra regione. Questo però è anche uno strumento turistico su cui facciamo molto affidamento, un certo turismo slow che deve essere particolarità della nostra capacità ricettiva».

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