Ladri assaltano villa di ex calciatore Ternana

San Gemini, blitz venerdì nella casa dove Pietro Biagini vive con la moglie. Bottino zero ma tanti danni: «Gente senza scrupoli»

Condividi questo articolo su

«L’unico sospiro di sollievo l’ho tirato quando ho pensato di aver rischiato seriamente di ritrovarmi in casa da sola con i ladri. In quella situazione, non so cosa sarebbe potuto accadere. Forse mi avrebbero colpita o forse sequestrata finché non gli avessi consegnato ciò che cercavano. Per il resto c’è solo amarezza, disagio, per i danni – tanti – e per questa sensazione di essere stati violati nella propria intimità, da persone senza scrupoli».

Da dove sono entrati

Ex rossoverde nel mirino

Ladri in azione, venerdì 26 aprile – probabilmente nel tardo pomeriggio – in una villa in zona Colle, a San Gemini, dove vive l’ex calciatore professionista Pietro Biagini – indimenticato difensore rossoverde dei tempi d’oro – con la moglie Catia. A raccontare come sono andate le cose è quest’ultima, ancora provata da ciò che è si trovata a vivere.

Bottino zero, danni tanti

«Venerdì sera sono tornata a casa dopo la giornata di lavoro e, una volta dentro, mi sono resa conto che erano passati i ladri.  Probabilmente a caccia di contanti, gioielli o di una qualche cassaforte ma nella nostra abitazione non c’è nulla di tutto ciò. Per questo il bottino è pari a zero ma i danni non si contano».

Il blitz: cane narcotizzato

I ladri sarebbero entrati in azione nel pomeriggio di venerdì, dopo aver addormentato il cane della famiglia Biagini-Bindocci: «Di solito il venerdì torniamo a casa la sera. Quel giorno invece – racconta Catia – ero passata intorno alle tre un quarto del pomeriggio, salvo poi uscire verso le quattro. La situazione era del tutto normale. Per questo mi pare scontato che abbiano agito nel tardo pomeriggio». Il cane che la donna aveva lasciato in casa, è piuttosto grosso e – soprattutto – per nulla amichevole: «Sì, è un animale decisamente ‘cattivo’, tanto che quando vengono a trovarci amici con cui non ha particolare confidenza, dobbiamo portarlo via e chiuderlo. I ladri lo hanno sicuramente addormentato lanciandogli qualcosa dalla finestra, prima di entrare. Tanto che venerdì, quando abbiamo scoperto il caos, lo abbiamo trovato un po’ strano. Poi si è ripreso, ma le analisi del veterinario ci diranno che farmaco gli è stato dato, anche per capire se possa aver subito conseguenze di salute».

Forse una donna nella banda

I malviventi sono entrati dalla finestra della cucina, dopo aver scardinato la chiusura posta a protezione. In realtà la famiglia Biagini-Bindocci, pur non avendo mai avuto problemi del genere in 40 anni di residenza a San Gemini, ha tutti i dispositivi atti ad evitare intrusioni ‘sgradite’ in casa: sbarre di ferro sulle finestre, doppi vetri anti sfondamento, persiane ben chiuse. Contromisure rivelatesi inutili di fronte all’esperienza di una banda che, probabilmente, li teneva d’occhio o comunque era ben informata sulle loro abitudini. «Penso che ci fosse anche una donna – prosegue Catia – perché fra le impronte trovate in giardino e sul letto, c’è una scarpa simile per dimensioni alla mia. E io ho 37 e mezzo di numero». Focus – ma questi dettagli verranno illustrati ai carabinieri nell’integrazione della querela – anche su un furgone da lavoro visto in zona.

L’appello

Dopo la triste scoperta, è scattato l’allarme all’Arma con intervento, e rilievi sul posto, da parte dei carabinieri di Terni. «Tempo fa c’era stata una ‘strage’ di abitazioni da parte dei ladri a San Gemini – ricorda la moglie di Pietro Biagini -. Poi sono scattati controlli a tappeto, ricordo anche in elicottero, che hanno contributo a tenere lontani i malviventi. Dopo un periodo di quiete, però, i furti sono ripresi. L’auspicio è che questi controlli vengano resi più costanti, perché in realtà periferiche e vicine alla superstrada come la nostra, ce n’è sempre bisogno. E perché questi maledetti non hanno scrupoli».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli