Santa Maria, positivi 6 pazienti extra Covid: «Negativi gli altri»

Terni: completato lo screening in tutti i reparti. Casciari: «Nessun positivo fuori da aree Covid». ‘Stretta’ ulteriore sugli accessi al nosocomio

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In meno di 48 ore l’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni ha completato lo screening sui pazienti ricoverati nei reparti non Covid, effettuando circa 300 tamponi da cui sono risultati complessivamente sei casi positivi immediatamente isolati (dati già ricompresi negli ultimi aggiornamenti resi noti dalla Regione Umbria).

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Tutti gli altri negativi. Ora avanti»

«Da oggi (venerdì, ndR) quindi, al di fuori dalle aree Covid – afferma una nota del ‘Santa Maria’ – l’ospedale è ‘pulito’ e si prepara alla ‘fase due’ dell’emergenza con la certezza che sono negativi tutti gli operatori, anche quelli delle aree interessate alle ultime positività individuate, e tutti gli altri pazienti ricoverati che, proprio per ridurre al minimo il rischio di contagio, sono da sempre dotati quotidianamente di mascherine chirurgiche».

I provvedimenti

I sei casi positivi individuati nel corso dello screening si riferiscono pazienti ricoverati in reparti di area medica, che sono stati immediatamente isolati e trasferiti nelle aree Covid. Avvisata la Usl Umbria 2 per l’attivazione della sorveglianza sanitaria sui contatti all’esterno dell’ospedale.

«C’è sicurezza, positivi tutti isolati. La ‘fase due’ può partire»

«È ormai evidente – spiega il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Terni, Andrea Casciari – che il nuovo coronavirus è diffuso anche tra la popolazione asintomatica ed estendere i tamponi per la ricerca del Covid-19 a tutti i pazienti asintomatici che accedono dal pronto soccorso e a quelli già ricoverati nei vari reparti, ci ha consentito e ci consentirà di individuare e isolare tempestivamente i casi positivi mettendo in sicurezza l’ospedale intero. In linea con le strategie regionali – prosegue Casciari – riteniamo che questa operazione sia stata per noi fondamentale in vista della ‘fase due’ di questa emergenza, in cui torneremo a dare impulso all’attività assistenziale ordinaria e all’attività chirurgica programmata per dare risposte alle esigenze di tanti altri malati. Con questo screening a tappeto abbiamo trovato il punto zero da cui ripartire – zero positivi non isolati e zero nuovi contagi -, con la certezza che nessun paziente positivo si trovi al di fuori delle aree Covid e senza il rischio che il virus entri in ospedale da potenziali fonti esterne di contagio».

Misure stringenti all’orizzonte: visitatori solo in casi straordinari

Allo scopo la task force aziendale ha predisposto ulteriori misure per la sicurezza. In particolare è stato incrementato di tre unità il personale del laboratorio di biologia molecolare per garantire h24 l’attività di diagnosi del Covid-19 per tutti i nuovi ricoveri, sia quelli in urgenza dal pronto soccorso sia quelli programmati. È poi in corso di evasione l’ordine di nuova tecnologia per processare un maggior numero di test molecolari in un tempo minore. Inoltre, per tutelare i pazienti e gli operatori che sono all’interno dell’ospedale, saranno introdotte ulteriori limitazioni agli accessi esterni, consentendo la presenza di visitatori solo in caso di pazienti minori, non autosufficienti gravi o in altri casi particolari certificati. Naturalmente, come già avviene nelle aree Covid, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria e presumibilmente per tutto il mese di maggio, sarà favorita e garantita la comunicazione tra pazienti e familiari attraverso smartphone o tablet. La task force aziendale, infine, ha già iniziato la rivisitazione organizzativa delle aree non Covid per una riattivazione progressiva delle attività ordinarie.

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