Scempio ex Camuzzi: scatta l’ordinanza

Terni: il sindaco – per la seconda volta in tre anni – impone al proprietario di mettere in sicurezza l’area. E il recupero tarda a decollare

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A tre anni dalla prima ordinanza, poco o nulla è cambiato e l’area dell’ex Camuzzi – in via Lombardia – continua ad essere un riparo sicuro, ancorché indecoroso, per decine di sbandati, pregiudicati e clandestini. Così il Comune, anche dietro la spinta dei continui fatti di cronaca e di chi sostiene che lì ci siano degli edifici di valore storico, prova a riprendere in mano una situazione con un nuovo provvedimento nei confronti del proprietario dell’area: la Camuzzi Costruzioni Srl.

Situazione immutata La prima ordinanza, emessa nel novembre del 2012, era diretta alla Progeco Srl a cui il Comune aveva imposto il ripristino della recinzione, la chiusura degli edifici – in modo che nessuno potesse trovarvi riparo -, la pulizia e la disinfestazione dell’area e la predisposizione di un sistema di vigilanza. A tre anni di distanza – e dopo numerosi blitz delle forze dell’ordine – la situazione è la stessa di prima.

Camuzzi area3Anzi, peggiorata A confermarlo sono anche le relazioni degli uffici comunali, della polizia municipale e della questura che parlano di «grave degrado igienico-sanitario dovuto alla presenza di notevoli quantità di rifiuti e di siringhe usate, segno di una costante attività di traffico e consumo di stupefacenti». Gli edifici dell’ex Camuzzi vengono definiti «ricovero per soggetti senza fissa dimora, in condizioni igieniche assolutamente pericolosi e addirittura peggiori rispetto a quelle rilevate in occasione della precedente ordinanza». Tanto che sussiste «un pericolo igienico-sanitario per coloro che occupano abusivamente gli stabili e i terreni, nonché per i residenti in aree limitrofe». Le condizioni di abbandono coinvolgono poi la recinzione, i tombini in ghisa – qualcuno li ha fatti sparire da tempo -, la vegetazione.

Pericolo concreto Ad aggravvare il quadro, il potenziale pericolo legato alla presenza nell’area di impianti della rete gas. Tanto che la società Umbria Distribuzione Gas, attraverso una nota, ha sottolineato i rischi legati allo stato di abbandono delle infrastrutture di proprietà di Enel Rete Gas.

Ordinanza La nuova ordinanza, firmata dal sindaco nella giornata di lunedì, impone alla Camuzzi Costruzioni Srl – nuova proprietaria dell’area – di ripristinare la recinzione dell’area, impedire l’accesso di estranei agli edifici, provvedere alla pulizia e alla disinfestazione dei luoghi, con interventi e manutenzioni specifiche. Il tutto dovrà essere poi documentato al Comune attraverso un’apposita relazione tecnica.

Vigilanza L’atto obbliga l’azienda anche a «vigilare con cadenza non superiore ai 15 giorni, anche attraverso strumentazione tecnologica e vigilanza privata» per verificare che la situazione – una volta eseguiti gli interventi – non precipiti di nuovo. Il tutto specificando che «l’inosservanza del provvedimento comporta la violazione dell’articolo 650 del codice penale».

Miraggio Ora c’è da augurarsi che il tutto venga attuato quanto prima, visto poi che per il maxi-progetto di rilancio e recupero dell’area stenta a decollare: la conferenza dei servizi convocata sul punto per artedì 17 novembre, è stata rinviata a data da destinarsi. E, chissà, il provvedimento del sindaco, oltre che doveroso dal punto di vita dell’igiene e della sicurezza, potrebbe essere un modo per ‘richiamare’ tutte le parti in causa ai propri doveri.

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