Schiaffo a poliziotto, arrestato mendicante

Perugia, un nigeriano ha dato in escandescenze in un supermercato mentre cercava di farsi cambiare soldi: colpo in viso nei confronti di uno degli agenti intervenuti

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Ha dato in escandescenze in un supermercato mentre cercava di farsi cambiare i soldi e, all’arrivo dei poliziotti, ha ulteriormente aggravato la sua posizione: schiaffo al volto nei confronti di un agente e arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In manette è finito un 33enne mendicante nigeriano.

Al supermercato Gli agenti sono intervenuti poco dopo le 13 di venerdì: il titolare – zona San Sisto – aveva infatti avvisaro la questura a causa di un nigeriano che stava dando in escandescenze. Motivo? Il mancato assenso alla richiesta di cambiare tutte le monete a disposizione in soldi cartacei. In realtà il titolare aveva già consegnato all’uomo 50 euro: inutile la richiesta – partita perché stava infastidendo i clienti – di allontanarsi.

L’arrivo della polizia La polizia si è subito resa conto dell’alterazione psicomotoria – richiesto l’intervento del 118 – del 33enne per motivi psichiatrici: gli agenti hanno proceduto alla perquisizione, trovando 500 euro in monete da 50 centesimi (lasciate all’uomo). I guai erano appena iniziati: resistenza e spinte ai poliziotti mentre cercavano di farlo salire sul mezzo del 113. A tal punto da dover richiedere l’aiuto di una seconda pattuglia.

Lo schiaffo L’apice è stato raggiunto all’ingresso in ospedale, dove l’uomo è stato portato per degli accertamenti: schiaffo improvviso al viso di uno degli agenti, con contusione nella zona periorbitale e zigomatica (prognosi di cinque giorni).

L’arresto Dall’ospedale alla questura per l’identificazione e gli approfondimenti del caso. E stesso comportamento per il 33enne: condotta aggressiva e tentativi di colpire gli agenti, andati a vuoto. A questo punto sono scattate – a suo carico anche diversi pregiudizi dello stesso tipo – per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sabato si è svolta la direttissima: c’è la misura cautelare della custodia in carcere.

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