Scricciolo: «Sul Palio subita un’aggressione»

Città della Pieve, il sindaco denuncia gravi attacchi alla sua persona e alla sua famiglia in coda al Palio dei Terzieri

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«Come rovinare un giorno di festa»: comincia così il post di Fausto Scricciolo, il sindaco di Città della Pieve (Perugia), che nella serata di domenica denuncia una serie di gravi episodi che si sono verificati nel corso dell’ultima settimana del Palio dei Terzieri. Storie di rivalità fra rioni e diversità di vedute sull’organizzazione della manifestazione.

La lettera del sindaco

La denuncia «Ho chiesto ai presidenti giovedì scorso alle 10 cosa volevano fare con l’infarinata in caso di maltempo, viste le sollecitazioni che ci arrivavano in tal senso dalle forze dell’ordine. Solo uno mi ha risposto che avrebbe rinunciato a farla in caso di pioggia. Il giorno dopo ho allora adottato l’ordinanza di divieto in caso di pioggia. Sabato mattina ho informato i presidenti che in caso di bel tempo sarebbe stato comunque attivo il servizio di TSA per la pulizia. Fino alle 15 di domenica poteva esserci ancora incertezza sulle condizioni meteo che poi, evolute al bello, consentivano l’infarinata a chi l’avesse autonomamente voluta fare. In questi giorni ho subito aggressioni verbali, lanci di farina verso il comune e verso casa. Oggi (domenica, ndr) sono stato aggredito ed offeso personalmente e soprattutto lo sono state persone a me care. Posso tollerare tutto ma non che si offenda chi ha il solo torto di essermi vicino».

La solidarietà Una denuncia che per qualche ora è passata quasi sotto silenzio, poi, finalmente, nella giornata di lunedì, quando il sindaco – dopo i social – ha scritto su carta intestata, è arrivata la «piena e incondizionata solidarietà» da parte della giunta municipale. «Il Palio dei Terzieri – scrivono un una lettera pubblicata dal profilo social del Comune – la massima espressione dell’identità di Città della Pieve non può essere segnata dalla violenza arbitraria consumata ai danni del sindaco e dei suoi familiari. La carica offensiva rivolta al primo cittadino non è solo lesiva dell’onore e decoro dell’uomo ma costituisce una ripugnante incursione nello stesso Comune che è l’espressione della volontà del suo popolo. Facile attaccare l’ordine costituito ma si ha sempre bisogno che altri si prendano le proprie responsabilità di fronte a decisioni da assumere per la salvaguardia del bene comune e la sicurezza della collettività. Il Sindaco lo ha fatto. Gli altri?».

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