Separazioni e divorzi: «Esistono anche gli uomini ‘martirizzati’»

Terni – Un ternano, padre di due figli, racconta la sua esperienza: «È come se tutto fosse dovuto»

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La questione riguarda molti uomini ed il tema è delicato. Anche a Terni sono numerosi i casi e c’è chi si è rivolto ad umbriaOn per raccontare la propria storia. Soprattutto per lanciare un messaggio: «Si parla sempre di donne ‘martirizzate’ dai mariti, una cosa brutta e da condannare. Ma non tutti coloro che hanno a che fare con separazioni o problemi del genere, sono delinquenti». Il tema come facile intuire è legato ai divorzi.

La storia

La vicenda riguarda un professionista ternano sposatosi nel 1998. Un matrimonio – due i figli nati dalla relazione, ora maggiorenni – che si è improvvisamente rovinato: «Mia moglie – spiega l’uomo – ha deciso di andar via di casa con entrambi i figli, trasferendosi altrove. Inizialmente lavoravamo insieme presso uno studio creato dal sottoscritto. Andava tutto bene, seppur gran parte della mole ricadeva su di me». Arrivano i problemi e le richieste di denaro al momento della rottura: «Voleva la ‘buonuscita’ e alla fine abbiamo diviso il mezzo milione di euro accumulato nel corso del tempo». Strade separate e accordo: «Circa 2 mila euro al mese da versare per lei e per i figli, anche se quest’ultimi vivono a casa mia per quasi metà mese. Ho versato regolarmente per molti anni fino a circa 200 mila euro».

I soldi e la calma

Poi una novità: «L’assunzione della mia ex a tempo indeterminato con ottimo stipendio. Ho fatto presente a quel punto che quella cifra non era più giusta e che occorreva divorziare, sia per porre una fine definitiva al matrimonio che per determinare il nuovo mensile da elargire. Anche per il notevole abbassamento dei guadagni già dal 2019 e ancora peggio, causa Covid, del quale abbiamo ancora oggi le conseguenze negative. L’iter per il divorzio iniziato nel 2019 si è bloccato negli anni successivi ed è ripreso solo qualche mese fa».

Un guaio dietro l’altro

Nel contempo l’uomo decide di non pagare più, eccetto le spese per i figli, e le somme si accumulano per decine di migliaia di euro. SI va in tribunale: «Il reddito si è abbassato, ho un mutuo da pagare e la reazione, dall’altro lato, è come se tutto fosse dovuto. È come parlare ad un muro e lei ha ricevuto molto dal sottoscritto. Un peccato, seppur dal canto mio sono sempre rimasto calmo». Il messaggio che vuol lanciare l’uomo è che «la separazione si accetta e non il contrario, come spesso si legge e come nel mio caso. Sento anche di altri mariti costretti a lasciare la casa coniugale a favore della ex, continuando a pagare mutuo o affitto e, magari, entra anche il nuovo convivente per giunta con i propri figli». Per lui al momento nulla è cambiato, se non l’arretrato da corrispondere che sale in attesa della sentenza definitiva ed un pignoramento per gli arretrati. Non proprio ciò che si desidera.

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