Sisma, via Errani: «Nessun retroscena»

Il commissario termina il mandato, ma Paolo Gentiloni dice che «continuerà a svolgere ruolo fondamentale di coordinamento». Marini: «A novembre tutte le Sae ultimate»

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La conferma l’ha data il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, in una conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione con il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani; il capo del dipartimento Protezione civile, Angelo Borrelli; e con i presidenti delle regioni colpite  dl terremoto: Catiuscia Marini (Umbria), Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche) e Luciano D’Alfonso (Abruzzo): «Vasco Errani terminerà il suo mandato di commissario il 9 settembre, ma continuerà a svolgere ruolo fondamentale di coordinamento in un sistema destinato ad evolversi nel corso dei mesi con la responsabilizzazione delle regione e dei territori».

Vasco Errani con Catiuscia Marini a Norcia

IL TERREMOTO

Errani E il commissario alla ricostruzione ha voluto sottolineare che «non ci sono retroscena di nessun genere. Sapevamo tutti che il mio mandato era a termine e questo termine è arrivato. Il 9 settembre scade mio contratto, ringrazio Gentiloni e Renzi, con i governi e i premier c’è stato il massimo della collaborazione, era una cosa chiara ed è finita perchè era previsto che il mio ruolo finisse con la scadenza del contratto. E’ semplice, non ci sono retroscena, figuratevi se a 62 anni mi metto a fare ragionamenti su poltrone».

LA CONFERENZA STAMPA 

Gentiloni Il presidente del consiglio ha precisato poi che «per una valutazione corretta del lavoro fatto in quest’anno, si deve partire dalla sequenza di eventi sismici di dimensioni davvero senza precendenti, l’accumulo di eventi sismici ha coinvolto 140 comuni colpiti, alcuni centri storici sono stati quasi annientati». Nonostante i grandi sforzi e le risorse «di numerosi miliardi stanziati, non tutto sta marciando alla velocità necessaria: per questo rivolgo oggi il mio invito come capo del governo a tutte le amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, a fare il massimo sforzo e assunzione di responsabilità per accelerare le procedure».

«Mai soli» Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, ha ringraziato «tutto il sistema nazionale, dal Governo, al Dipartimento nazionale della protezione civile, il Commissario straordinario per la ricostruzione e il Presidente della Repubblica: non ci siamo mai sentiti soli nella gestione di nessuna delle fasi che hanno seguito i primi eventi sismici del 24 agosto 2016 e i successivi del 30 ottobre, quelli che hanno più gravemente colpito l’Umbria»

Le ‘casette’ La Marini ha approfittato dell’occasione per fare il punto sulla distribuzione delle ‘casette’ nelle zone umbre terremotate: «Ad oggi ne sono state consegnate 138 delle 738 previste. I cantieri sono tutti aperti e al 30 settembre avremo consegnato il 57% del fabbisogno; al 30 ottobre l’87%, per completare poi la dotazione prevista il 30 novembre con le ultime 99 richieste dal comune di Norcia. In tutto il cratere realizzate anche le strutture temporanee per l’apertura delle scuole, quindi non ci sarà nessun problema per la riapertura delle scuole».

Qualità e attività La Marini ha sottolineato che «a differenza dei precedenti terremoti di cui abbiamo avuto esperienza in Umbria, abbiamo un quadro normativo e di certezze economiche e finanziarie che ci consentirà una ricostruzione certa e che aumenterà il grado di sicurezza in tutta la zona dell’Umbria colpita dal sisma. Sarà un territorio dove ci sarà molto più qualità per tutti, dagli edifici pubblici alle attività produttive. È un presupposto operativo essenziale per l’avvio di una ricostruzione di qualità: ci sono le risorse e ci sono norme migliorative che ci permetteranno di ricostruire in maniera molto più sicura rispetto a quello che era la situazione un anno fa».

Le macerie Per quel che concerne la rimozione «di parte pubblica, ossia di edifici pubblici o che insistono su aree pubbliche, siamo al 65% in totale nelle quattro regioni. Ciascuna Regione ha scelto le sue priorità. In Umbria, ad esempio, a Norcia la ‘zona rossa’ dopo gli eventi sismici del 30 ottobre comprendeva il 100% storico; da dicembre ne abbiamo riaperta già una parte e abbiamo fatto un lavoro sistematico grazie al quale oggi meno dell’8 per cento è zona rossa. Quanto alle macerie private verranno rimosse – ricordando che a un anno dal sisma de L’Aquila solo 2,26% delle macerie era stato rimosso – e saranno anche funzionali per la ricostruzione degli edifici, con un complesso lavoro di selezione».

Gli animali Su questo tema la presidente della Regione ha messo in evidenza che «abbiamo garantito assistenza adeguata agli allevatori e al bestiame, una specificità di questo sisma vista la zona che ha colpito. Tutti soddisfatti i fabbisogni abitativi così come le stalle, solo due in fase di ultimazione, e una settantina di fienili. Così come insediamenti commerciali, siamo in condizione di renderli pienamente operativi tutti, ad eccezione di Castelluccio, entro la fine di settembre saranno consegnati tutti come promesso».

Il riepilogo La Regione ha riepilogato il lavoro svolto finora. Per quel che concerne le Sae «l’emergenza abitativa del sisma del 24 agosto 2016 (96 Sae in tre aree di Norcia) è stata completamente risolta a marzo 2017. Al 18 agosto scorso sono 138 le ‘Sae’ (soluzioni abitative di emergenza) consegnate su 738 ordinate nei tre comuni di Norcia, Cascia e Preci, il 18% del totale. Entro il prossimo mese di novembre verrà ultimata la consegna di tutte le Sae. Il soccorso e la prima assistenza alla popolazione è stato garantito allestendo dopo gli eventi sismici del 24 agosto 5 aree di accoglienza che sono salite a 55 dopo il 30 ottobre, in 11 comuni, dove sono state assistite al massimo 4 mila 100 persone. Al 18 agosto le persone assistite sono 6957 di cui 360 in container collettivi, 139 in strutture comunali, 618 in strutture ricettive (325 nei comuni di residenza e 87 nelle immediate vicinanze). Le persone assistite in autonoma sistemazione sono 5480 (2 mila 305 nuclei familiari). Ormai esaudite le richieste di strutture a servizio degli impianti zootecnici. Sono stati consegnati tutti i 20 Mapre (moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza) necessari dopo il sisma del 24 agosto e 44 degli altri 48 moduli destinati agli allevatori per un totale di 64 in cui alloggiano 118 persone. Le stalle consegnate sono 110 su 112; consegnati 74 fienili, l’intero fabbisogno dopo il sisma del 30 ottobre. In riferimento agli insediamenti commerciali temporanei sono 103 quelli necessari dopo i danni causati dal sisma del 30 ottobre; entro il 31 agosto prossimo verranno consegnati 27 insediamenti (oltre il 26%). Per le macerie la stima complessiva è di circa 100 mila tonnellate, di cui 60 mila pubbliche e 40 mila private. Attualmente sono state rimosse 11 mila tonnellate di macerie pubbliche e, considerando che in media vengono rimosse 500 tonnellate al giorno, entro la fine dell’anno verranno completamente rimosse le macerie pubbliche, nei due mesi successivi si completerà la rimozione».

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