Strage di Bologna, riaperta l’indagine

La Procura di Bologna riapre l’indagine sull’ex Nar Gilberto Cavallini, 64 anni, ergastolano a Terni, indagato per concorso

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E’ indagato per concorso nella strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, l’ex Nar Gilberto Cavallini, 64 anni, ergastolano a Terni. 85 morti e 200 feriti per la bomba nella sala d’aspetto di seconda classe, per la quale sono stati condannati gli altri ex Nar Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini.

L’orologio della stazione di Bologna

L’indagine Dopo un’archiviazione del 2013, la Procura di Bologna ha riaperto l’indagine su di lui, sulla base del dossier presentato nel luglio 2015 dall’Associazione familiari vittime e ora – rivela il Corriere di Bologna – ha notificato in carcere a Cavallini la chiusura indagini. Nell’ipotesi che abbia fornito quantomeno i covi in Veneto alla latitanza dei Nar condannati per la strage e dunque partecipato alla sua preparazione. Il dossier, fatto di atti di vari processi, fa nomi e cognomi di presunti mandanti, complici e strutture di una ‘insurrezione armata’ contro lo Stato. Un filone, che riguarda militari, con l’aggravante dell’Alto tradimento, è stato da tempo trasferito a Roma.

Sergio Secci

Sergio Secci Il 2 agosto 1980, per una vigliacca coincidenza – un treno in ritardo – alla stazione di Bologna c’era anche un ragazzo di Terni, Sergio Secci. Che con la forza che gli dava la sua meravigliosa voglia di vivere, resistette per cinque giorni. Ma che alla fine dovette arrendersi. Morì cinque giorni dopo, al termine di una straziante agonia. A 24 anni.

Lidia Secci

La famiglia Secci Sergio, pur nella sua breve vita, è stato un intellettuale vivace, particolarmente appassionato di teatro – a lui è intitolato il teatro che si trova presso il Caos -, ma sempre attento anche a tutte le espressioni dell’arte e della cultura in generale. Torquato Secci, padre di Sergio, fu fondatore e presidente dell’associazione delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, attraverso la quale si è impegnato fortemente per raggiungere la verità sul drammatico avvenimento non ancora del tutto chiarito, fino alla sua morte sopraggiunta nel 1996. La signora Lidia Piccolini Secci, già protagonista in passato di diverse donazioni a favore del Comune di Terni – come una pregiata serie di stampe antiche della Cascata delle Marmore – nei giorni scorsi ha contribuito, con la donazione del disegno di Guttuso al museo d’arte moderna e contemporanea ‘Aurelio De Felice’, alla crescita culturale della città di Terni.

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