Stroncone, Corecom: fumo e allarme

Terni, intervento di messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco

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Stavolta, dicono i vigili del fuoco, si è trattato solo di un intervento di prevenzione – le operazioni si sono svolte martedì mattina – ma il ricordo è tornato alla drammatica notte del 5 luglio. Perché le operazioni dei vigili hanno riguardato il piazzale della Corecom di Vasciggliano di Stroncone, dove si è levato un po’ di fumo dai resti bruciati del drammatico rogo di quella notte.

BRUCIA LA CORECOM: IL VIDEO

Lo scorso 5 luglio L’incendio era divampato, in maniera violenta, nella tarda serata di domenica 5 luglio. Alla Corecom (ex Cores) di Vascigliano di Stroncone, avevano preso fuoco le materie prime che vengono utilizzate nella produzione di mescole per guaine e che erano accatastate in cortile – il giorno dopo l’azienda avrebbe dovuto rimettere in marcia gli impianti, dopo il passaggio dalla cooperativa che la gestiva alla nuova proprietà. A poca distanza dall’azienda era presente un deposito di camper e automezzi; in tutti era ancora vivo il ricordo di quanto avvenuto un anno fa in un altro deposito, la Dm Caravan, fra Terni e Narni.

IL ROGO SPAVENTOSO: LE FOTO

L’ambiente Le fiamme sono riusciti a domarle all’alba di lunedì, dopo un lavoro estenuante andato avanti per ore e che ha visto impegnate squadre dei vigili del fuoco provenienti da Terni, Amelia, Rieti e persino Perugia. Per riuscirci sono serviti oltre 320 mila litri di acqua. I tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale hanno subito effettuato tre campionamenti dell’aria e prelevato campioni di terreno e vegetali a foglia larga presenti nelle coltivazioni. Le prime valutazioni, empiriche, parlavano di possibile «evoluzione ‘benevola’, visto che la colonna di fumo è salita verticalmente e solo ad una certa quota si è allargata».

I sospetti Nella giornata di lunedì sono, inoltre, emersi dettagli inquietanti, facendo strada sempre più alla possibilità che l’incendio fosse stato doloso. La ex Cores, avevano spiegato i sindacati, «era una cooperativa che, dopo un periodo di crisi, era stata rilevata, con un contratto di affitto di ramo d’azienda, dalla emiliana Corecom che, poi, ha perfezionato l’acquisto, garantendo il posto ai 17 addetti». L’azienda, ferma da dicembre, «era stata oggetto di una serie di interventi di messa a punto ed era pronta a rimettere in funzione gli impianti e proprio per questo c’era grande quantità di materie prime stoccate nel piazzale. Quelle materie prime che, invece, sono andate distrutte».

L’ordinanza Successivamente, il sindaco di Stroncone, aveva reso noto che la USL Umbria2, con riferimento all’esito del sopralluogo effettuato da personale tecnico, aveva chiesto, a titolo cautelativo e precauzionale, al fine di prevenire eventuali danni alla salute pubblica, di emettere un’ordinanza sindacale, affinché, nel raggio di 1000 metri dalla sede del predetto incendio, ci si fosse attenuti a determinate misure di carattere generale.

Diossine a norma Dopo circa due settimane dall’incendio, il 21 luglio, Arpa Umbria ha diffuso i dati definitivi delle analisi effettuate su aria, suolo e vegetali in un raggio di mille e 500 metri dall’area del rogo. I numeri hanno fatto seguito a quelli diffusi nei giorni immediatamente successivi il fatto, in cui l’Agenzia evidenziava come tutti i valori degli inquinanti fossero a norma, pur a fronte di un incremento anomalo delle diossine – quattro volte superiori al valore medio di giugno – registrato nell’area di Vascigliano.

Il precedente più grave nella zona è quello di sei anni fa – era il luglio del 2009 – quando la Ecoperecuperi, azienda di materiali ferrosi attiva a Vascigliano, venne distrutta dalle fiamme. Un fatto a cui fecero seguito seri problemi ambientali, polemiche e un’indagine sfociata nel processo che di recente si è concluso con la condanna di una persona.

 

 

 

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