Studios di Papigno: «Proponiamo noi»

Sopralluoghi saltati e il Comune va giù duro con l’Istituto Luce Cinecittà. La società romana: «Le date non coincidevano. Proporremo la verifica, seppur non dovuta»

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di S.F.

Il ‘benedetto’ sopralluogo per valutare lo stato degli Studios di Papigno non s’ha da fare per il momento. Contatti più o meno informali, buone intenzioni e voglia di chiudere l’annosa questione non bastano: dopo la ‘botta’ verbale dell’assessore alla cultura del Comune di Terni, Tiziana De Angelis, nei confronti – rea di aver disertato gli appuntamenti per effettuare un controllo congiunto dell’area – dell’Istituto Luce Cinecittà, arriva la replica della società del presidente e amministratore delegato Roberto Cicutto. Breve e meno ‘aggressiva’, ma comunque chiara e definita.

L’ASSESSORE DE ANGELIS ALZA LA VOCE: «GRAVE CHE ABBIANO DISERTATO IN ALMENO TRE OCCASIONI»

Tiziana De Angelis

L’attacco della De Angelis parte dal fatto – aveva fatto notare – che più volte l’Istituto Luce è stato «invitato a fare un sopralluogo congiunto al fine di verificarne le condizioni, in un’ottica di restituzione del bene da parte degli attuali affittuari. Senza valutazione dello stato degli immobili non è possibile da parte del Comune di Terni riprendere gli immobili, né rispondere in maniera affermativa alla richiesta dell’Istituto Luce di chiudere ogni controversia con la semplici riconsegna degli immobili nello stato di fatto in cui si trovano, stato di fatto che appunto non conosciamo. Una questione che attiene al rispetto del patrimonio pubblico e alla salvaguardia del suo valore». Ed il fatto è considerato grave perché «gli attuali detentori degli Studios, che continuano ad essere di proprietà comunale, in almeno tre occasioni non abbiano intenso rispondere in maniera positiva agli inviti dell’ufficio patrimonio, dando solo, in alcuni la casi, una disponibilità che alla prova dei fatti non si è verificata». Insomma, il Comune tende la mano. Dall’altro lato non si fa altrettanto.

Roberto Cicutto (foto news.cinecitta.com)

IL COMUNE TENDE LA MANO: «SE SI VUOLE CHIUDERE VA BENE, MA CINECITTÀ FACCIA CIÒ CHE DEVE». LE RICHIESTE DI PALAZZO SPADA

La pressione su Cinecittà in forma pubblica – all’epoca senza affondare il colpo più di tanto – c’era già stata lo scorso marzo quando, in occasione del question time, l’assessore aveva ribadito in primis che «se si vuol cessare il contenzioso trovando un nuovo accordo, bene, ma che agiscano. Altrimenti non ci troviamo». Sono trascorsi otto mesi e a quanto pare le parti fanno ancora fatica a venirsi incontro. D’altronde ci aveva già provato l’ex assessore del ramo, Giorgio Armillei.

L’ODISSEA DI PAPIGNO

Una parte degli studios

La calma replica: «Date non coincidevano. Proponiamo noi» Da Roma sono poco propensi a intervenire in via ufficiale sulla vicenda, anche perché – magari – si tenterà di risolvere la situazione per vie informali. Quelle che, tuttavia, al momento non hanno portato risultati troppo concreti. L’Istituto Luce ci tiene però a porre l’accento su un paio di questioni nel dare la propria versione dei fatti: «Le date proposte – fanno sapere da via Tuscolana – dal Comune di Terni non coincidevano con quelle della nostra Società. Luce Cinecittà farà una proposta per la verifica, nella piena trasparenza dei rapporti, sebbene non dovuta contrattualmente». E un altro anno se ne sta andando, vediamo se per il 2018 ci si riesce. Quantomeno a mettersi d’accordo per una data, poi per il resto la sensazione è che ci vorrà un bel po’ di tempo.

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