Ternana, rischio esclusione per Valjent

Possibile una squadra tutta italiana contro il Venezia, Pochesci: «Drammi difensivi, devo aiutarlo e capire in che modo farlo». Ranucci tiene a ‘rapporto’ la squadra: cercasi serenità

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di S.F.

Lo scappellotto scherzoso di Ranucci a Defendi

Tre gare per avere un primo, concreto bilancio della Ternana di Sandro Pochesci. Sette giorni per rilanciarsi, ricalibrare la squadra e dare una ‘spallata’ a dirette concorrenti per la lotta salvezza: il secondo trittico ravvicinato – maltempo permettendo – per i rossoverdi inizia dalla sfida interna con il Venezia di Filippo Inzaghi, quindi ancora al ‘Liberati’ martedì con il Brescia e trasferta a Cremona. Settimana rilevante per le ‘Fere’ dopo le due sconfitte esterne consecutive con Virtus Entella e Bari: il trainer romano si affida alla spinta del pubblico amico e si ‘appella’ alla paura per cercare di uscirE dal momento negativo.

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Il 4-1-4-1 testato in fase di non possesso, non c’è Varone

Prove di 4-1-4-1 e 4-3-1-2, ‘rapporto’ Ranucci Lavoro a parte – non è nel gruppo dei 24 convocati – per Bordin nella ‘rifinitura’, mentre Angiulli ha regolarmente svolto la seduta. Il tecnico rossoverde ha in primis provato un 4-1-4-1 (4-2-3-1 in possesso) con Vitiello, Gasparetto, Signorini e Favalli in difesa, Paolucci nel ruolo di playmaker, Carretta, Tremolada, Defendi e Tiscione alle spalle dell’unica punta Finotto; successivamente spazio al rombo di centrocampo con Varone, Paolucci, Defendi e Tiscione, Albadoro e il giocatore di proprietà Spal davanti. In precedenza il presidente Stefano Ranucci aveva tenuto – botta scherzosa al capitano delle ‘Fere’ a suggello del discorso – a rapporto la squadra per circa dieci minuti.

SANDRO POCHESCI: «CI SONO STATE TRAGEDIE DIFENSIVE, DEVO CAPIRE IL PERCHÉ. SERVE SERENITÀ, MA ANCHE LA PAURA» – VIDEO

Sandro Pochesci e la scritta Fere sulla maglia, novità odierna

Valjent, le tragedie e il rischio panchina: «Devo aiutarlo» Banale dire che lo slovacco, al ‘San Nicola’, ha commesso due dei peggiori errori della carriera. Sia a livello concettuale che per esecuzione tecnica. Pochesci dedica ampio spazio – i messaggi più incisivi li lancia alzando il tono della voce, quasi a indicare una possibile esclusione – al futuro giocatore del Chievo Verona: «Sono molto tranquillo, la piattaforma Wyscout – ha esordito mostrando alcune statistiche riferite al match con l’Empoli – ci dice che abbiamo fatto le nostre migliori performance a Chiavari e Bari. Dati positivi, ma conta solo il 3-0 e questa squadra deve essere più attenta nell’applicare la propria idea di gioco. Il passo indietro sta nel fatto che devo andare incontro ai miei giocatori, parlandoci per capire perché ci sono questi svarioni. Sono delle tragedie, non errori tecnici: Defendi era dietro – aggiunge in riferimento al primo gol di Cissé – e a Martin gli dice ‘lasciala’. Sono drammi difensivi, ci manca l’attenzione e serve lavorarci. Gli attaccanti e i centrocampisti devono rientrare e il reparto difensivo non è scarso: il mio credo calcistico non lo rinnego. Dobbiamo riportare entusiasmo e migliorare i nostri principi. Esclusione Valjent? Da quel lato ho bisogno di un giocatore fisico e lui lo è, non è detto che non giochi. Chiaro che lo devo aiutare per il suo bene e per la squadra. Non è questione di punizione: devo decidere se riutilizzarlo, panchinarlo o mandarlo in tribuna. Al momento lui è il ‘malato’ più grave, ma abbiamo bisogno del suo apporto e siamo orgogliosi che abbia già firmato per un club di serie A». Parole di Pochesci, indicazioni ‘rifinitura’ ed ecco che la sensazione di esclusione per lo slovacco è concreta.

MARTEDÌ IL RECUPERO CON IL BRESCIA: LE MODALITÀ DI INGRESSO (TERNANACALCIO.COM)

Stefano Ranucci con i giocatori

Le parole del presidente e i ‘Leoni’: «No drammi»»Ranucci al ‘Taddei’ per parlare con il gruppo. Silenzio di staff e giocatori, poi l’avvio dell’allenamento: «Quando si perde bisogna stare uniti – ha sottolineato Pochesci – e il presidente ci ha fatto un discorso per ritrovare quella serenità che avevamo nelle prime giornate. La squadra è serena, non scherziamo, siamo ad inizio campionato e non vedo tutto questo dramma soprattutto per quel che concerne le sconfitte: il calcio è questo e accettiamo il verdetto del campo. Ora affrontiamo una formazione imbattuta in trasferta, che ha vinto a Bari e che fuori dalle mura amiche ha subito solo una rete su azione di calcio d’angolo. Hanno la propria forza nell’assetto difensivo, concedono molto poco perché anche il ko con il Parma è arrivato sugli sviluppi di un corner: un avversario forte e bisogna cambiare la tendenza attraverso la prestazione. A Bari ho voluto calcare l’entusiasmo e ho azzardato». Con difesa a quattro Favalli è pressoché certo della maglia da titolare, mentre Varone è stato testato a lungo nel 4-3-1-2: «Non credo – possibile pretattica, come avvenne per Carretta – che giochi, ho delle alternative». Ovvero il 4-2-3-1 (o 4-1-4-1) provato nella ‘rifinitura’ che, in effetti, non prevede la titolarità del campano. Su Bordin specifica invece che «per i medici è guarito».

Possibile chance per Varone in caso di 4-3-1-2

La paura, la retrocessione e il coraggio: «Serve la paura» Chiaro che Pochesci non può permettersi – al di là di essere all’inizio della stagione – di uscire senza punti dal doppio scontro interno consecutivo. Non tanto per lui, ma per la classifica: «Dalla paura – il discorso sullo stato attuale – escono due cose, il panico o il coraggio. Ai ragazzi ho detto che devono aver paura: se ci prende il panico è meglio lasciare stare, sono queste le sfide che mi piacciono. I tifosi? Devono temere la retrocessione perché devono darci coraggio ed è l’unica positiva, il loro sostegno non è mai mancato. Nemmeno nelle figuraccia di Bari, hanno continuato a cantare nonostante il punteggio. A livello personale vivo sempre con la paura che sia la mia ultima partita, per avere il coraggio di affrontarla: non deve essere il contrario, altrimenti non va. Ci attendono – la speranza – quattro partite in casa sulle prossime cinque complessive, la Ternana deve approfittarne per fare la differenza e recuperare».

Alessandro Plizzari

Flashback Istanbul, Inzaghi e la ‘bacchettata’ ad Ancelotti Da buon milanista, il trainer romano non può che adorare il suo prossimo avversario: «Spero che Inzaghi – i due sono entrati in contatto mercoledì a Coverciano, in occasione dell’incontro con i vertici arbitrali – mi porti la maglia del Milan, sono un loro tifoso. Anche se l’unica partita vista è stata la finale di Champions League a Istanbul contro il Liverpool: finì 3-3, non solo Zeman prende tre reti a partita. Anche Carlo Ancelotti ahimé, quel giorno lo avrei ammazzato perché il match era molto semplice sul 3-0. Poi Inzaghi ci fece vincere la coppa ad Atene».

Plizzari in partenza per la Svezia Nessuna sorpresa positiva per la Ternana. Il 17enne di San Bernardino di Crema è stato convocato dal commissario tecnico Paolo Nicolato per le qualificazioni – si gioca dal 4 al 10 ottobre a Jönköping e Huskvarna, in Svezia – a Finlandia 2018, dove si terrà l’europeo ‘Under’ 19: partenza per il paese scandinavo previsto per domenica. L’Italia affronterà Moldavia (mercoledì 4), Estonia (sabato 7) e i padroni di casa (martedì 10). L’estremo difensore di scuola Milan sarà indisponibile per i match contro le formazioni lombarde di Boscaglia e Tesser. Curiosità: ad allenare Plizzari durante la permanenza in azzurro è l’ex ‘Fera’ Gianmatteo Mareggini, a Terni dal 2001 al 2003.

Pochesci e i numeri di Ternana-Empoli

Pochesci vs Pochesci Lo aveva già fatto due mesi fa e ora Paolo Pochesci, 128 presenze in rossoverde tra il 1988 e il 1993, ricalca la mano sul tecnico romano. Con un nuovo post su facebook che ha fatto discutere e non poco i supporter rossoverdi: «Voglio precisare a tutte le persone che mi scrivono che non sono io che alleno la Ternana. Oltre a non avere la qualifica per farlo, non voglio essere associato a questa persona: solo un omonimia e anche fastidiosa avendolo conosciuto. Un abbraccio a tutti i tifosi della mia Ternana». Seconda frecciata. Il 56enne di Frascati in estate era stato in lizza per assumere il comando del settore giovanile di via Aleardi, poi andato nelle mani di Silvio Paolucci.

Tanta difesa, poco attacco Un Venezia molto guardingo in avvio di campionato. Filippo Inzaghi ha scelto il 3-5-2 per i ‘Leoni, con un atteggiamento di stampo difensivo che ha consentito ai lagunari di non subire gol – due complessivi, su sviluppi di calcio d’angolo – su azione. Per una retroguardia che ha ben retto l’impatto con la B, c’è un attacco che fatica a scardinare le difese avversarie: tre marcature all’attivo, peggior attacco del torneo (caratteristiche paragonabili a quelle del Pisa 2016-2017) e quattro pareggi finora. I punti di forza risiedono nel capitano Maurizio Domizzi, nel centrocampista Bentivoglio e nell’attaccante Zigoni, ex compagni di Finotto alla Spal. «La squadra sta bene e non c’è nessun tipo di preoccupazione. La Ternana gioca un buon calcio, ma è alla nostra portata: un campo complicato perché ha un ottimo tifo, li aiuta molto nelle gare casalinghe. Siamo pronti». Indisponibili Geijo e Fabris, rientrano Garofalo e Bruscagin.

Tabù Di Martino Quinto match con la Ternana per l’arbitro abruzzese. Precedenti negativi per i rossoverdi: nella stagione 2016-2017 – tutte gare esterne –  pareggi con Trapani e Carpi, sconfitte a La Spezia e Brescia. Il 30enne di Giulianova sarà coadiuvato da Borzomì e Tardino, quarto ufficiale Ivan Robilotta di Sala Consilina.

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