Terni, allarme sociale: «Poveri in aumento»

La presidente della San Vincenzo de’ Paoli, Antonella Catanzani: «Non riusciamo a dare risposte a tutti quelli che ci chiedono aiuto»

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Un quadro sociale ed economico preoccupante, determinato «dalla crescente povertà alla quale con sempre maggiore difficoltà si riesce a dare risposte». La ‘fotografia’; mostrata dalla presidente della società San Vincenzo de’ Paoli, Antonella Catanzani, nel corso dell’assemblea annuale che si è tenuta domenica mattina; è sconsolante. Terni non ne esce bene. Per niente.

La difficoltà «Quest’anno per la prima volta nella nostra storia gli assistiti, 3877 in totale, risultano diminuiti rispetto a quelli dell’anno precedente – spiega Catanzani – ma non perché siano diminuiti i poveri, anzi le situazioni si sono aggravate; è diminuita la nostra capacità di aiutarli per mancanza di disponibilità economiche». Il tutto, prosegue la presidente, «in un momento veramente tragico in cui incontriamo quotidianamente sempre più persone private della voglia di vivere a causa dei crescenti disagi economici e quindi esistenziali». Poi il dato più doloroso: «Abbiamo rimandato a mani vuote almeno il 25% delle persone che ci hanno chiesto aiuto» e la denuncia: «Nuove modalità per l’accesso ad eventuali contributi ed agli approvvigionamento di alimentari hanno fatto sì che abbiamo speso le nostre energie migliori per gli adempimenti burocratici anziché per l’ascolto e la consolazione dei nostri poveri».

L’amarezza A questo, insiste Catanzani, «si aggiunga la delusione delle aspettative riposte in progetti iniziati l’anno precedente, il diniego dei locali promessi che ha bloccato l’avvio del progetto ‘Emporio bimbi”, l’inutile ricerca di nuovi locali adatti alle nostre mutate esigenze, l’allentamento delle maglie di alcuni rapporti costruiti nel tempo a causa di particolarismi ed orgogli di parte, per delineare un quadro non proprio roseo».

I volontari Sono 118 e nel 2014 «sono entrate 13 nuove persone motivate e preparate. La conferenza Beata Lucia di Narni si è arricchita di preziosi elementi diventando una conferenza interparrocchiale Narni-Testaccio.

Le ‘conferenze’ Quella di San Giovanni Bosco, «dopo attenta e dolorosa riflessione è stata chiusa, quindi ora in tutto sono 14. Di queste, 13 svolgono attività nei loro territori parrocchiali e una, la Madre Teresa di Calcutta, gestisce il Centro di ascolto aperto tutti i giorni presso la sede centrale in via Aminale 45; assiste i poveri del territorio diocesano dove non è insediata una Conferenza; coordina il giro notturno di assistenza ai senzatetto e gli eventi a carattere generale».

Le persone assistite Nel 2014 sono state 3877, di cui 928 minori, appartenenti a 1145 famiglie. Rispetto l’anno precedente sono aumentati gli italiani, di 148 unità, raggiungendo il numero di 1963, quindi oltre la metà del totale. 1205 sono stati extracomunitari; notevolmente diminuiti i comunitari, 709 contro i 920. Questo dato si spiega con la constatazione che molti comunitari, anche albanesi, arrivati a Terni negli ultimi 20 anni, che quindi si erano integrati, che avevano fatto nascere i loro figli a Terni, sono stati costretti a lasciare la nostra città a causa del perdurare della mancanza di lavoro.

I casi seguiti C’è una costante, spiega Antonella Catanzani: «La mancanza del lavoro e il fatto che la situazione diventa difficile dopo il primo anno, perché per i primi mesi si sopravvive ancora con dignità, ci sono gli ammortizzatori, qualcosa accantonato, è con il passare dei mesi, peggio degli anni, che il disagio diventa totale, aumenta la disperazione, la mancanza di autostima e di speranze, di pari passo al disinteresse della gente che ormai considera la situazione acquisita e metabolizzata». Altra vera emergenza «è quella abitativa, un problema particolarmente rilevante, e anche di difficile soluzione, con il quale dobbiamo confrontarci attualmente è quello di un grande aumento degli sfratti. Non abbiamo quasi mai risorse per evitare uno sfratto, né purtroppo soluzioni alternative per chi perde la casa. Con i nostri modesti fondi riusciamo a risolvere solo le emergenze».

Gli aiuti erogati Nel 2014, la San Vincenzo de’ Paoli ha distribuito 156.369,98 euro: gli aiuti si sono concretizzati soprattutto nel pagamento di affitti, utenze varie, spese scolastiche, spese mediche «e quanto può servire per una vita minimamente dignitosa». Sono state anche distribuite circa 100 tonnellate di generi alimentari, elargiti dal Banco alimentare di Perugia o raccolti tramite donazioni di privati, o collette autonome organizzate nei supermercati della città. Nell’attività del giro notturno di assistenza ai senzatetto sono stati distribuiti 60 sacchi a pelo, 160 sacchetti con prodotti per l’igiene personale e 2800 sacchetti con generi alimentari.

Gli aiuti I principali soggetti che hanno sostenuto la società sono stati la fondazione Carit, la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la banca Crediumbria, la Cosp Tecno Service, il Biscottificio Sant’Angelo, il Lions Club Terni Host, e la fondazione Micheli, ma Antonella Catanzani racconta che «abbiamo avuto un importante sostegno anche dalla Confartigianato, che ci ha donato un pulmino, anche per il trasporto di disabili, molto utile per le nostre iniziative volte all’integrazione e alla socializzazione. Il negozio di parrucchiere Diadema, poi, ci ha scelti come partner di un loro progetto ‘Bellezza sostenibile’, rivolto alle nuove povertà e che consiste nell’offrire una giornata di taglio e piega gratis ogni mese alle persone da noi assistite».

L’integrazione Nel corso del 2014, «abbiamo incrementato le nostre iniziative volte all’integrazione e alla lotta all’esclusione sociale, culminate con la grande festa della befana. Restando nel tema dell’integrazione la mente va ai recenti fatti di cronaca della nostra città. La famiglia di David Raggi ha dato grande esempio di civiltà, Aziz poteva essere anche un italiano e noi, alla luce della nostra attività quotidiana, possiamo dire che recentemente ne incontriamo diversi. Persone in evidente stato di alterazione, a volte come conseguenza della disperazione che prende quanto ricevi l’ennesimo diniego e ti senti vittima di ingiustizie a volte invece è conseguenza dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Sarebbe interessante chiederci perché nella nostra città ci sia una richiesta così forte, indipendente dalla condizione economica e dal ceto sociale, di questi palliativi della felicità».

La sicurezza Per questo, dice la presidente della San Vincenzo de’ Paoli, «ci sentiamo quindi di unirci al coro dei tanti che in questi giorni sollecitano interventi ancora più incisivi per garantire la sicurezza nella nostra città e il rispetto della legalità. Anche la nostra insistente richiesta di avere un dormitorio, tanto che ne abbiamo fatto il nostro obiettivo prioritario, va in questa direzione. Occorre evitare il più possibile situazioni che creano disagio e tensioni, come può essere il dormire al freddo in strada, come può essere non avere pari opportunità di accesso a particolari benefici, e cercare di colmare con la carità eventuali vuoti lasciati aperti dalla giustizia sociale. Anche così si placano gli animi esasperati e si garantisce la convivenza pacifica. Quest’anno, per la prima volta, possiamo dire che in alcune situazioni abbiamo avuto paura. Ma l’amore è più forte e vince tutto, anche la paura».

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