Bandecchi: «Sì, mi candido a sindaco. Latini? Un amico ma Terni merita rispetto»

Lunedì il patron rossoverde presenterà la propria candidatura. «Il ‘no’ alla clinica, la goccia che ha fatto traboccare il vaso»

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di F.T.

La nota-shock è stringata e fa seguito al video di mercoledì via Instagram. Giusto per fugare gli ultimi dubbi: «Lunedì 14 novembre alle ore 10 presso l’hotel Garden a Terni è convocata la conferenza stampa del coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Calcio, per presentare agli organi di stampa e alla cittadinanza la propria candidatura a sindaco del comune di Terni alle prossime elezioni amministrative». Quelle del 2023. L’imprenditore livornese scende direttamente in campo per tentare di entrare da primo cittadino a palazzo Spada. Anche alle recenti politiche aveva avanzato la propria candidatura con il terzo polo di Calenda e Renzi sul territorio ternano, ma – a suo dire – al momento di formare le liste aveva scontato il ‘niet’ dello stesso Calenda – con tanto di polemica – che gli aveva impedito di correre. Ora proverà a rifarsi con gli interessi.

L’intervista

A confermare la candidatura, se mai ce ne fosse bisogno, è lo stesso Stefano Bandecchi, interpellato da umbriaOn: «Intanto mi lasci dire che avrei preferito annunciarla io la cosa, lunedì, dopo aver parlato con il sindaco Latini con cui ho un ottimo rapporto e che stimo. Ma la comunicazione ormai è andata così e mi spiace. A stretto giro lo sentirò perché la collaborazione, per quel che mi riguarda, continua». Nei giorni scorsi – peraltro dopo la conferenza dei servizi che in Regione ha ‘stoppato’ il progetto della clinica privata – c’è stato un incontro fra alcuni esponenti di Alternativa Popolare e lo stesso primo cittadino per avviare un dialogo in ottica amministrative: «Sì è vero – si limita a confermare Bandecchi -. Le ragioni che mi hanno spinto a candidarmi sono diverse. Ecco, la conferenza dei servizi a Perugia è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quella offesa alla città mi ha fatto incazzare, anche come cittadino ternano, e oggi c’è bisogno di qualcosa che vada un po’ sopra le righe, oltre la normalità». È la vicenda-clinica a rappresentare un po’ il punto di svolta nella volontà di Bandecchi di candidarsi: «Avete letto cosa ha affermato la Regione oggi in merito al riordino che dovrebbe portare anche a Terni la disponibilità di posti letto in cliniche private? Ecco, io potrei fare richiesta per un certo numero di posti ma il fatto che voglia realizzare anche lo stadio, viene totalmente ignorato. L’offesa ai ternani sta nel fatto che in Regione nessuno ha capito ciò che si voleva fare, c’è tutta l’incompetenza di chi non ha mai fatto impresa. Io poi lo stadio lo farò per conto mio su un terreno di mia proprietà. Ma il fatto che questa ipotesi di riordino giunga dopo 19 mesi di ‘studio’ delle leggi e soprattutto dopo il ‘casino’ scoppiato a seguito della conferenza dei servizi, mi fa dire che questa toppa della Regione è peggio del buco. Dov’è il riordino della sanità privata abbinato alla costruzione dello stadio? Oggi il sindaco non può fare alcun bando per lo stadio perché il piano economico finanziario è saltato. Credo che sia venuta fuori l’ennesima offesa alla città e a Latini: se fossi in lui, mi incatenerei sotto la Regione». Bandecchi candidato e quindi – nel caso – sindaco di Terni, potrebbe voler dire lasciare la presidenza della Ternana per conflitti di interesse, come la gestione dello stesso stadio ‘Liberati’? Un bene pubblico la cui gestione è in capo alla società di via della Bardesca. «Ma non credo proprio – afferma il patron rossoverde -. Io metto sulla squadra 28 milioni di euro l’anno senza chiedere nulla al Comune. Per il palasport ho pagato la concessione per tutti gli anni previsti e opererò con un team di persone pronte a lavorare. E poi, sto trattando la società che gestisce la Interpan-Ternipan per rilanciarla a livello nazionale e internazionale. Credo che sarà sufficiente astenersi dal voto se ci saranno atti che riguarderanno direttamente le mie attività. Io conflitti di interesse non ne vedo. Chiaro, fossi presidente del consiglio lascerei ai miei figli l’università, le tv e altre società. Ad oggi questa esigenza non mi pare ci sia». La discesa in campo, clamorosa, avrà mandato in fibrillazione più di qualcuno… «Fino ad oggi credo di essere stato rispettoso. Alternativa Popolare, sul piano nazionale vuole dare voce e spazio a quelle persone moderate che non si riconoscono più in Forza Italia o nei centristi di Lupi. Siamo una forza di centrodestra che sta a pieno titolo nel Partito Popolare Europeo. A livello locale, la politica in un senso strettamente partitico perde un po’ di significato. Conta amministrare bene, rendere Terni forte, bella, rispettata. Anche a Perugia dove non lo siamo mai stati».


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