Terni, bloccato il Verdi: ‘gelo’ dell’impresa

Definitivamente archiviato il progetto che prevedeva l’affidamento dei lavori a Giovannini, che non parla. Adesso si farà il concorso internazionale

Condividi questo articolo su

di M.T.

«Non sono autorizzato a fare commenti. Se vuole mandi una mail e, se qualcuno dell’azienda lo riterrà opportuno, riceverà una risposta. No, non posso dirle se e quando questo avverrà. Inutile che lei insista». Al telefono, la reazione dell’anonimo risponditore, annoiato dal dover perdere tempo – che diamine, siamo sotto ferragosto – con il giornalista seccatore, è tutta qui.

Sandro Corradi e Leopoldo Di Girolamo

Progetto buttato L’impresa Giovannini, alla quali il Comune di Terni ha – come aveva anticipato l’assessore Sandro Coradi – ‘sfilato’ il mega affidamento dei lavori per una ristrutturazione del teatro Verdi che mai si farà, per ora insomma tace. Ma di sicuro non ha gradito. Anche perché l’assessore era stato chiaro: «L’amministrazione comunale ha deciso di avviare un nuovo percorso perché il progetto redatto all’esterno non ci soddisfa. La struttura non sarebbe sicura più di quanto non lo sia oggi». 

Contenzioso in vista Ed è probabile che alla Giovannini – oltre al dover rinunciare ad un lavoretto interessante sotto il profilo economico – anche questa teoria possa aver provocato qualche mal di pancia, che potrebbe portare all’apertura di un contenzioso con l’amministrazione e che, quando ne parlano, assessore e sindaco non si sentirono di escludere.

Si ricomincia Quello che il nuovo assessore ai lavori pubblici del Comune ha in mente è un percorso chiaro: «Un progetto che porti a realizzare un teatro nuovo, che conservi la facciata e il prònao, che rispetti i vincoli urbanistici e che garantisca almeno 800 posti». Il tutto «per un costo finale complessivo di sei-sette milioni di euro», contro i quasi 13 di cui si era arrivati  parlare per la ristrutturazione.

I soldi Certo, resta comunque il ‘piccolo’ problema di dove trovare i soldi, visto che «al momento abbiamo 2,9 milioni a disposizione (1,4 del Comune e 1,5 della Regione; ndr) – ha detto l’assessore – ma sono certo che entro il 2018 saremo in grado di iniziare i lavori». In effetti, dopo il «concorso di progettazione internazionale» che si intende fare, con quei soldi si potrebbe effettivamente iniziare a lavorare. Poi – o meglio, nel frattempo – si dovranno però trovare gli altri quattrini.

Il vecchio teatro

Le associazioni La reazione delle varie associazioni che, nel tempo, si sono andate formando – con gli obiettivi più vari, per la verità – ed hanno espresso pareri sulla faccenda, è questa: «L’ingegrer Corradi finalmente ha buttato nel cestino l’ipotesi di recupero del teatro tanto caparbiamente voluta dall’amministrazione comunale, quanto tenacemente avversata da associazioni e cittadini. Quindi fino ad oggi sono stati spesi tempo, risorse umane e molto denaro inutilmente; quando, secondo noi, la soluzione era a portata di mano. Abbiamo da sempre sostenuto che in quel luogo, centro storico espressione dei valori culturali, storici e identitari della comunità, l’unica ricostruzione possibile è l’originario teatro ottocentesco del Poletti ripensandolo attraverso l’uso di materiali moderni e con tecnologie innovative che lo renderebbero una macchina di produzione culturale pressoché autonoma economicamente».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli