Terni, ‘caso alberghi’ per il memorial D’Aloja

La Federazione canottaggio stringe accordi con un solo imprenditore e taglia fuori gli altri: il Dit chiede l’intervento del Comune

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Il fatto sportivo è importante: il memorial ‘Paolo D’Aloja’ è uno degli appuntamenti di maggiore rilevanza per il canottaggio internazionale e per il lago di Piediluco rappresenta un momento di grandissima visibilità. Ma il lato economico non è certo trascurabile.

Gli alberghi Perché se le gare si svolgeranno su tre giorni – dall’1 a 3 aprile – le ‘presenze’ negli alberghi del territorio raggiungeranno, per almeno cinque giorni, un numero pari a circa 1.600. Con evidenti benefici economici alle strutture ricettive. Ma quest’anno c’è una novità. Spiacevole per molti.

L’accoglienza Fino allo scorso anno, infatti, a gestire l’accoglienza delle persone che, a vario titolo, confluivano sul lago del ternano, era il Distretto integrato turistico (Dit) – per conto del ‘comitato’ che si occupava dei vari aspetti dell’evento e di cui facevano parte, tra gli altri, la Federazione canottaggio, il Comune di Terni e lo stesso Dit – e la politica era sempre stata quella di ‘spalmare’ le presenze sul maggior numero possibile di strutture ricettive, oltre che sul lago anche a Terni.

La Federazione Quest’anno, però, visto che il ‘comitato’ di fatto non esiste più, anche se il Comune continua a foraggiare l’evento con circa 50 mila euro, la gestione dell’accoglienza è stata presa in carico direttamente dalla Federazione, che ha – semplicemente – fatto un accordo con un imprenditore, Giunio Marcangeli, in base al quale, fatte salve le strutture ricettive direttamente poste sul lago di Piediluco, le uniche altre due che ospiteranno le persone in arrivo saranno quelle dello stesso Marcangeli.

Il Dit E gli altri titolari di strutture ricettive non è che, come si può facilmente immaginare, l’abbiano presa benissimo, tanto che il Distretto integrato turistico ha deciso di intervenire, chiedendo all’assessore allo sport del Comune, Emilio Giacchetti – dopo aver ricordato la collaborazione offerta negli anni passati dagli stessi albergatori – di farsi interprete del loro malumore.

Passo indietro Un malumore intercettato, ovviamente, dallo stesso Marcangeli, che si sarebbe detto disponibile a fare un passo indietro, rivedendo l’accordo con la Federazione e magari rinunciando ad una parte – pure consistente – dei possibili clienti. Ma, per il momento almeno, da Abbagnale e soci, nessuna risposta.

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