Terni, Comune punta su ‘riequilibrio soft’

La giunta di palazzo Spada sembra orientata a ricompattarsi (in attesa di riparlare di ‘rimpasto’) sulla soluzione meno traumatica

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Niente predissesto. A palazzo Spada si preferisce parlare di «una ‘manovra contabile‘, ovviamente accompagnata da interventi strutturali che la riempiano di contenuti e ci permettano di dimostrare al governo (che dovrà dare il via libera; ndr) come il progetto di ristrutturazione del debito, che peraltro la ragioneria sta ancora quantificando con precisione, sia attuabile con precisione».

Niente ‘fondo’ L’ipotesi sulla quale starebbe convergendo, seppur con difficoltà e con distinguo non trascurabili tra alcuni assessori, la giunta comunale di Terni non prevede, quindi, di fare ricorso al ‘fondo di rotazione’ – «che porterebbe ad un autentico commissariamento del Comune, bloccando qualsiasi possibilità di fare investimenti e mettendo a repentaglio anche dei progetti già avviati e sui quali si punta con convinzione per rilanciare la città», è la spiegazione – ma su un documento da condividere con il governo e nel quale «attestare l’effettivo valore del debito, compresi i ‘fuori bilancio‘ che, va ricordato – fa notare un assessore – questa amministrazione ha ereditato dalle precedenti, comprese quelle di cui facevano parte coloro che oggi ci attaccano. Sulla base di quello e delle misure che metteremo in campo per riequilibrare i centri di costo e le voci di entrata, chiederemo che ci venga concesso il tempo giusto per rimettere ordine nella cassa».

Tempi e modi L’idea che sta maturando è quella di accelerare su alcune partite già aperte – quella sulle ‘partecipate’ ovviamente, ma anche sulla concessione in affidamento della pubblica illuminazione, per cominciare – mettendo nero su bianco, in accompagnamento alla documentazione da inviare al governo, le somme che si intendono incassare da una parte e risparmiare dall’altra. Questo per cominciare, ma con altre iniziative allo studio – «ovviamente il complesso delle misure dovranno essere condivise con la città» – a palazzo Spada si è certi di poter raggiungere un risultato positivo «ben prima dei dieci anni che potrebbero essere la durata massima del periodo concesso per raggiungere un equilibrio stabile».

La maggioranza La settimana decisiva per arrivare ad una determinazione sarà «certamente la prossima, anche per permettere al sindaco di mantenere l’impegno preso di presentarsi in consiglio, il 3 ottobre, con le linee guida della seconda parte della legislatura e, anche, di rendere pubblica la sua decisione sulla composizione stessa della giunta». Una settimana, però, che dovrà portare anche ad un definitivo chiarimento tra le forze di maggioranza e all’interno dello stesso gruppo più forte, quello del Partito Democratico, che ha fatto registrare più di uno scollamento e l’emersione di posizioni fortemente critiche: «Di sicuro – è la constatazione – una strategia di riequilibrio come quella alla quale si pensa non sarebbe praticabile nel clima di guerriglia continua con il quale ci siamo dovuti confrontare in questo periodo».

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