Terni, congresso Pd: chiamate e silenzi

Sara Giovannelli verso la segreteria comunale con 59 delegati, Fiorucci si congratula e lancia stoccate, mentre Pardini non risponde alle richieste di commenti

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di M.T.

«Nel pomeriggio chiamerò Sara (l’avvocato Sara Giovannelli, alla quale i circoli hanno assegnato la maggioranza assoluta dei delegati al prossimo congresso – il totale, dopo il voto dell’ultimo circolo dice Giovannelli 59, Pardini 33, Fiorucci 8 – e di fatto lanciandola verso la segreteria del Partito democratico; ndr) per congratularmi con lei augurandole buon lavoro. Farò lo stesso con Sandro Pardini sapendo che lui è un valore aggiunto per la nostra comunità. Raramente ho vissuto nel mio partito un momento tanto complicato, anche umanamente, e, al contempo, tanto pieno di piccole grandi esaltazioni». Antonello Fiorucci, il terzo classificato nella ‘corsa’ alla raccolta delle deleghe per il congresso comunale del Partito Democratico di Terni, segue la regola non scritta di accettare la sconfitta con la classica ‘chiamata’ di augurio. Ma non arretra di un centimetro rispetto a quanto detto prima delle votazioni nei circoli.

Antonello Fiorucci

I gattopardi «Noi siamo un gruppo di giovani uomini e donne che, insieme a persone più esperte, alcune con esperienze di governo locale – prosegue infatti Fiorucci – hanno deciso di fare un percorso che inizia con questo congresso. Per noi é stato difficile riuscire a giocare la partita, perché l’abbiamo impostata tutta sul versante del confronto di una idea di partito e di sviluppo territoriale diverso. Ma questo congresso ha parlato di altro e si è giocato su un terreno in cui non c’è molto spazio per proporre, discutere, convincere. I voti che abbiamo raccolto sono quelli di chi non avrebbe votato né l’una né l’altra mozione concorrente, semplicemente sono iscritti che non avrebbero partecipato. Questo concetto semplice non passa in chi pensa che stiamo favorendo ora gli uni ora gli altri, come non passa l’idea che tanto più si fa finta di non vedere la continuità insita nelle geometrie di vertice che sorreggono le proposte nostre concorrenti, tanto più si serve una impostazione gattopardesca delle strutture di potere contigue, organiche e funzionali all’attuale PD ternano responsabili dell’arretramento della cittá a più livelli».

La sede del PD di Terni

«Il Pd non è abituato a fare politica» Secondo Antonello Fiorucci, questa la critica più feroce «forse un PD così fa comodo a molti, tranne che ai ternani e alla città. Noi il passato lo abbiamo già provato ed onestamente non ci é piaciuto. Tutti ci richiamano alla responsabilità. Ora verso tizio, ora verso caio, ora verso la democrazia, ora verso babbo natale! Ma dov’è la responsabilità per quello che è accaduto in questi anni? Dov’è la responsabilità verso la città, gli elettori e verso gli iscritti? Qualcuno ci accusa di grillismo, ma io ho sempre pensato di essere, dal punto di vista politico, ontologicamente altro rispetto al grillismo, pur rispettando chi grillino lo è davvero. Noi proviamo solo ad inserire elementi di analisi politica e ad essere sinceri, affermando che alcune soluzioni non sono più accettabili. Forse qualcuno nel PD di Terni non è più abituato al fatto che si possa far politica. Forse qualcuno in città non é più abituato che il PD possa far politica. Probabilmente la città non può cogliere il significato di quanto stiamo facendo, ma si tratta di un atto di amore e di generosità. vedremo se il tempo sarà galantuomo. Credo che questo tipo di PD sia arrivato alla sua fine. Noi proveremo a raccogliere le macerie e a rigenerarlo, con gli otto delegati che entrano in assemblea, con un nostro segretario di circolo e, soprattutto, con le tante, davvero, persone diffuse nella comunitá larga del PD che ci hanno sostenuto con molti piccoli gesti che hanno reso grande questa esperienza. Forse in termini numerici il nostro risultato sembra poca cosa, ma in cittá e nel partito il nostro messaggio è forte. Io ho detto che si parla con l’esempio e sono felice che la parola che più frequentemente le persone asssociano alla nostra proposta in questi giorni sia “coraggio”. Io aggiungo “speranza” sapendo che la città ed il PD con coraggio e speranza possono tornare a vincere insieme. Non sarà facile, ma ce la faremo».

Alessandro Pardini

Pardini tace Il clima, insomma, sembra intonato alla giornata – appiccicoso e nuvoloso – e la conferma arriva dal silenzio del professor Alessandro Pardini, che ha deciso di non prendere nemmeno in considerazione la richiesta del cronista che gli ha chiesto se avesse intenzione di commentare i risultati delle votazioni dei circoli. Alla richiesta non ha fatto seguito nessuna risposta, nemmeno per dire di no. Pazienza, la leggeremo altrove.

Il provinciale Da decidere, anche se la competizione è stata molto meno ‘appariscente’ c’è anche il futuro segretario provinciale del Partito Democratico. Fino a sabato sera era in vantaggio il sindaco di Ferentillo Paolo Silveri (riferibile alla stessa area di Pardini) su quello di San Gemini Leonardo Grimani (vicino a Sara Giovannelli): 55,7% contro 44,3%. Domenica si vota in otto circoli.

 

 

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