Terni, Covid-19 e crisi: «Rischio tempesta perfetta ed endemia»

Cgil, Cisl e Uil: «Serve senso di responsabilità. La situazione può implodere». L’invito per Latini: «Serve confronto e senso di responsabilità»

Condividi questo articolo su

«Oggi più che mai serve confronto e senso di responsabilità o la situazione può implodere. Terni rischia di passare dalla pandemia all’endemia». A lanciare il grido di allarme sono Cgil, Cgil e Uil con un messaggio diretto al Comune: chiesto un incontro al sindaco Leonardo Latini per affrontare le problematiche territoriali nell’emergenza Covid in corso.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Il sindaco Leonardo Latini

Dialogo e problemi

Sono il segretario Cgil, il responsabile Cisl e il segretario Uil di Terni a metterlo in evidenza: «Pur essendo consapevoli delle difficoltà che il Covid-19 sta creando nell’ambito della società, ritengono determinante riavviare il dialogo con le istituzioni a tutti i livelli, per tentare di gestire questa fase con la giusta attenzione e il massimo del senso di responsabilità. Abbiamo dunque chiesto e sollecitato al sindaco Latini un incontro per affrontare le problematiche territoriali nell’emergenza pandemica in corso: i problemi sanitari, la progettazione dei trasporti, le procedure di sicurezza nelle scuole e l’organizzazione dei servizi ai cittadini, in riferimento anche alla questione delle partecipate».

Le crisi industriali

I sindacati sottolineano inoltre che «è necessario un coordinamento rispetto alle crisi industriali e ai problemi del lavoro, sia esso privato che autonomo, affrontando le criticità che stanno emergendo sul versante economico e sociale. C’è il rischio di una tempesta perfetta, nella quale ai problemi innescati dal virus si sommano quelli delle disuguaglianze e di un’organizzazione sociale inadeguata. Insomma a Terni più che altrove rischiamo l’endemia. Cigl, Cisl e Uil ribadiscono che sono a disposizione, come più volte esplicitato, per condividere le proprie idee e la propria esperienza quotidiana: è fondamentale affrontare in modo efficace e risolvere le problematiche delle persone che rappresentiamo e dei cittadini, studenti e anziani».

L’invito

Per Cgil, Cisl e Uil il Comune, alla pari della Regione, «sta sottovalutando l’importanza di questo confronto. Le relazioni sindacali ternane, pur nelle giuste diversità di approccio politico, sono state sempre costruttive. Consapevoli di avere un ruolo di rappresentanza importante, nei prossimi giorni, se non ci saranno novità a riguardo, avvieremo un percorso di mobilitazione, nel rispetto degli attuali Dpcm, perché riteniamo fondamentale dar voce alle tante sollecitazioni che lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, giovani, studenti ma più in generali cittadini – concludono – di questo territorio ci pongono come elementi di giustizia ed equità».

«La città viene prima dell’appartenenza politica»

A chiamare in causa il sindaco è anche il consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: «Siamo amministratori locali, non cheerleader. Comportiamoci di conseguenza. È grave che la nostra amministrazione comunale ed il nostro sindaco non abbiano ancora alzato la loro voce, come chiediamo in tanti da tempo e come hanno fatto altri, per difendere la nostra sanità e quella della provincia di cui siamo capoluogo. L’amministrazione comunale di Terni deve unirsi a chi si batte per difendere l’ospedale di Narni e di Orvieto e per fare proprie le richieste dei lavoratori che hanno manifestato proprio in questi giorni davanti alla nostra azienda ospedaliera ternana, indicando punti di intervento precisi e le inadempienze del governo regionale. Questi ultimi hanno chiesto alla Regione un piano straordinario per il potenziamento degli organici, la riorganizzazione della rete ospedaliera e l’integrazione fra azienda ospedaliera e azienda territoriale. Hanno chiesto che sia garantita la fornitura di Dpi, la sorveglianza sanitaria degli operatori e i servizi territoriali. Su tutto questo è inaccettabile che il sindaco e l’amministrazione comunale tacciano per non disturbare il loro governo regionale. La città viene prima dell’appartenenza politica, chiede unità – conclude – e azioni efficaci. Siamo amministratori locali, non cheerleader».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli