Terni, crolla un cavo: finisce nel Serra

La denuncia di un lettore di umbriaOn e le risposte della Regione: «Si dovranno fare le verifiche e trovare il proprietario. Ma non ci vorrà poco tempo»

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Il cavidotto crollato

Crollato. E meno male che di acqua, al momento, nel torrente Serra – siamo in viale Breda, a Terni – ce n’è poca, pochissima. Così quei cavi, contenuti in una struttura metallica che ha ceduto (le foto sono di un lettore di umbriaOn) non sono finiti a bagno. Ma se il torrente dovesse ingrossarsi, anche di poco, la situazione potrebbe cambiare.

La situazione «Io non so di chi siano quei cavi e chi debba intervenire per rimettere tutto a posto – dice la persona che ha segnalato la cosa – ma credo che non si possa e non si debba lasciare tutto in quello stato. Temo che ci possano essere anche dei pericoli e, quindi, sarebbe il caso di intervenire in fretta».

Il torrente Serra

Le domande Un rapido giro di controlli porta a capire che la situazione potrebbe non essere così semplice da affrontare e risolvere. Dal Consorzio Tevere-Nera, infatti, spiegano che «La competenza non è nostra, ma queste opere sono in capo alla Regione, che a quanto ci risulta dovrebbe risalire al concessionario, cioè al proprietario (che per realizzare dei lavori deve aver avuto un permesso e deve aver pagato i diritti di concessione; ndr) di quell’opera e chiamarlo a ripristinarne la funzionalità». E dalla Regione confermano: «Quello dovrebbe essere un cavidotto privato e dovremo risalire alla sua proprietà, poi chiedere al titolare di intervenire. Ma potrebbe addirittura trattarsi di una ‘linea’ ormai in disuso». 

I tempi E se il concessionario non si trova o se non interviene, dovrebbe essere la Regione a farlo: «Si dovranno fare tutte le verifiche del caso – spiegano – e non è detto che la presenza di quegli oggetti possa rappresentare un pericolo. Certo, non è una situazione risolvibile in tempi brevi: qui a Terni siamo in due, con una sola macchina che, peraltro, non sempre è disponibile. Anche programmare un sopralluogo non è semplice».

Il torrente Serra con il cavidotto

Le difficoltà Insomma, tutto lascia pensare che quella roba potrebbe restar lì anche per parecchio tempo: «C’è la necessità di capire se esista un pericolo reale ed immediato – spiegano dalla Regione – e se quell’opera danneggiata possa rappresentare un intralcio al normale scorrimento delle acque». Ma se si tratta di cavi elettrici? «Nel caso in cui si verifichi un infiltrazione di acqua nel cavidotto – è la tranquillizzante spiegazione – interverrebbero gli interruttori di sicurezza, a monte e a valle, che interromperebbero immediatamente l’erogazione di energia elettrica». Però la conclusione è incoraggiante: «Comunque è certo che verificheremo». Quando e come, si vedrà

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