Terni, De Luca: «Riavvio secondo inceneritore». Aniello: «Ordinanza e stop»

Il consigliere regionale M5S si espone sull’impianto di Maratta e attacca Bandecchi-Tesei. L’assessore: «Forzature della Bioter, goffo tentativo di riavvio»

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di Thomas De Luca
consigliere regionale M5s Umbria

L’impianto Bioter nella giornata di sabato

Alla fine i nodi tornano al pettine. Il M5s aveva detto la verità, oggi tutti i ternani possono vederlo con i loro occhi nelle foto diffuse da alcuni cittadini. Nel totale silenzio, ormai da settimane, Comune di Terni e Regione Umbria stanno svolgendo tavoli per la manutenzione straordinaria propedeutica all’imminente riavvio del secondo inceneritore.

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L’impianto Bioter il 13 gennaio mattina

Lo hanno fatto all’oscuro della città, senza averne dato alcuna pubblicità o condivisione, una gravissima mancanza di partecipazione nelle scelte con cittadini, associazioni e imprese che come esposti involontari dovranno pagarne le conseguenze. Addirittura la riunione per il prossimo riavvio sarebbe già fissata tra pochissimi giorni. Sono bastati pochi mesi per confermare tutto ciò che avevamo annunciato. Ricordiamo la pronta smentita della giunta Bandecchi che aveva bollato come ‘fake news’ le nostre dichiarazioni. Come non ricordare gli insulti del vicesindaco Riccardo Corridore che aveva parlato di ‘magra figura’ dandoci degli ‘idioti delle panchine’, di ‘incompetenza e pressappochismo’ minacciando poi ‘l’oblio’ eterno per tutti.

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De Luca

Chissà perchè invece in queste settimane è rimasto senza le parole necessarie a comunicare quello che stava succedendo. Come anche il sindaco Bandecchi è rimasto in silenzio e non ha comunicato nulla alla città, portando avanti pienamente la linea politica espressa in ogni sede favorevole ai cosiddetti ‘termovalorizzatori’. Un accordo quello tra Bandecchi e Tesei sul tema dei rifiuti che va di pari passo con quello che sta succedendo nello smantellamento della sanità dell’Umbria meridionale.

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Il sindaco Bandecchi e la governatrice Tesei devono spiegare ai cittadini ternani se il riavvio delle attività, subordinato agli interventi prescritti che ne avevano comportato la chiusura, rispetta le misure previste dal Piano regionale della qualità dell’aria. Appare evidente come, con alcune piccole modifiche autorizzative, il riavvio dell’impianto costituisca il raggiungimento della capacità di 180 mila tonnellate indicata nel piano dei rifiuti per la chiusura del ciclo regionale a Terni. Il M5s è pronto ad una mobilitazione generale al fianco della città per dire ancora una volta no all’incenerimento dei rifiuti a Terni e in Umbria.


di Mascia Aniello
assessore all’ambiente del Comune di Terni

L’assessore Aniello

Niente ansia, nessun allarme: questa amministrazione respinge sin dagli esordi i tentativi di aprire un nuovo inceneritore a Terni. Ogni iniziativa tecnica del Comune, ben diversamente dal passato, è volta esclusivamente a impedire impossibili riavvii, proprio agli antipodi di quanto viene strumentalmente comunicato in queste ore.

Confermiamo dunque quanto già evidenziato mesi fa: le forzature della Bioter non solo non portano da nessuna parte, ma sono oggetto di attenzioni da parte delle competenti autorità da svariato tempo. Il sindaco Bandecchi è risoluto nel voler garantire la salute pubblica dei residenti della ‘conca’: infatti, dopo 140 anni di attività siderurgica, a palazzo Spada c’è finalmente un approccio molto determinato sulle acciaierie, primi inquinatori della città. E la postura contro queste dannose iniziative di incenerimento è la stessa.

Smentiamo conseguentemente qualsiasi accordo al riguardo con la Regione, ente che, con la Tesei presidente, riteniamo il più lontano di sempre dagli interessi della nostra Terni. Oltre a iniziative burocratiche ordinarie, dopo questo goffo tentativo di riavvio, mai autorizzato, abbiamo predisposto un’ordinanza volta all’immediata sospensione delle attività dell’impianto, senza escludere ulteriori misure, al fine di salvaguardare salute pubblica e legalità.


IL VIDEO DEL VICESINDACO RICCARDO CORRIDORE


di Emma Pavanelli
deputata del Movimento 5 Stelle

Sono molto preoccupata per le dichiarazioni del vicesindaco di Terni tanto per l’ingiustificata violenza con cui si è scagliato contro il consigliere Thomas De Luca, che certamente va oltre un confronto politico che può essere aspro, ma non anti-democratico o addirittura violento, ma soprattutto perché si tratta dell’implicita ammissione del fatto che la sua amministrazione non ha il controllo del proprio territorio. A quanto pare, come confermato dal vicesindaco, i fumi emessi dall’inceneritore di Terni erano dovuti ad attività di preaccensione e di soffiatura, e quindi ad attività prive di autorizzazioni regionali. Quindi mi chiedo a cosa serva un’ordinanza di sospensione di un impianto che dovrebbe essere già chiuso e del tutto inattivo. La verità corrisponde a ciò che il vicesindaco vuole smentire, ma che di fatto con le sue parole conferma, ossia che l’inceneritore è stato acceso senza che l’amministrazione ne fosse al corrente. Altrimenti non si comprenderebbe proprio la ragione posta a fondamento di una delibera volta a ‘cessare il riavvio e l’esercizio dell’impianto in grado di produrre emissioni in atmosfera’. Da questa vicenda, in buona sostanza emerge tutta l’inadeguatezza di questa amministrazione incapace persino di monitorare quanto avviene nel proprio territorio. Un fatto ancor più grave se riguarda – come in questo caso – emissioni potenzialmente nocive per la salute dei cittadini.


del gruppo territoriale Movimento 5 stelle Terni

Piena solidarietà e supporto al consigliere regionale Thomas De Luca per i violenti e gravissimi insulti ricevuti dal vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, durante uno sfrenato quanto allucinante turpiloquio postato in un video sulla sua pagina Facebook. Offese pesantissime e inaccettabili che colpiscono la sfera privata e personale e che nulla hanno a che fare con la dialettica e lo scontro politico, anche quello più aspro. La ‘colpa’ sarebbe quella di aver rilevato che erano in corso attività prodromiche alla riattivazione del secondo inceneritore e di aver detto che il Comune stava partecipando a tavoli con la Regione in merito alla riattivazione. Nonostante il fumo che da giorni fuoriusciva dal secondo inceneritore (ex Printer) e nonostante le molteplici denunce social da parte di singoli cittadini che da ore si rincorrevano sul web, la giunta comunale si è accorta solo dopo un il comunicato del M5s dell’attività in corso nell’impianto, negando di essere al corrente di qualsiasi cosa e accusando il M5s di atti di sciacallaggio e terrorismo. Salvo poi precipitarsi ad annunciare un’ordinanza di chiusura dell’impianto. Ordinanza di cui non ci sarebbe stato bisogno se il nostro fosse stato solo atto di sciacallaggio. Paradossale poi che lo stesso sindaco Bandecchi perseveri nel sottolineare la differenza tra inceneritori, a cui si dice contrario, e termovalorizzatori per i quali invece sarebbe favorevole. Posto che dal punto di vista del rispetto della normativa sulle emissioni non vi è alcuna differenza, forse lo stesso sindaco ignora che l’impianto in questione sarebbe, usando il suo lessico, proprio un termovalorizzatore con recupero energetico. A parte le evidenti contraddizioni e il solito lessico violento ed offensivo, emerge una estrema confusione in seno alla giunta comunale. È inaccettabile che non si abbia né la percezione né tantomeno il controllo di quello che sul piano ambientale succede in città.


di Alleanza Verdi Sinistra

Come Europa Verde abbiamo già inoltrato al commissario europeo per l’ambiente, Petizione contro il Piano regionale dei Rifiuti Umbria, che prevede un nuovo inceneritore, ridenominato Termovalorizzatore e presentato dalla Regione come una opportunità per l’Umbria. L’accademia della Crusca conferma: termovalorizzatori è una parola inventata. Sono inceneritori! L’Umbria però ne ha già uno a Terni, per cui prossimamente verrà presentata atto di indirizzo dal nostro consigliere José Kenny, per essere chiuso in quanto non brucia indifferenziata, ma scarti di cartiera che arrivano da fuori regione e che potrebbero essere recuperati.

Con effetti visibili in tutta la città per una colonna di fumo innalzatasi in zona inceneritore, e questo perché, sono iniziate le prove per la riattivazione del biodigestore biomasse, dismesso circa dieci anni fa.

Abbiamo già un gruppo tra associazioni, comitati e avvocati per l’ambiente, per una strategia unica per procedere con forza tutti insieme, contro questa politica dei rifiuti in Umbria che, come soluzione prevede l’incenerimento, andando così contro le direttive europee, di recupero, riciclo e riutilizzo.

Cosa dice l’Assessora all’Ambiente, Mascia Aniello? Biodigestore-Centrale a Biomasse, SI? Non inquina e non danneggia la qualità dell’aria a Terni? Dal 2018 esiste un protocollo d’Intesa tra Ministero dell’ambiente e Regione dell’Umbria sulla qualità dell’aria nella conca ternana, a dimostrazione della particolare criticità della situazione, su questa materia in questo territorio. Il Protocollo d’Intesa stanzia peraltro un importo ingente, 26 milioni di euro, che è inutile spendere, se per altre vie, come l’incenerimento dei rifiuti, peggioriamo la qualità dell’aria.

E’ normale che una città che ha una percentuale altissima di tumori come Terni, debba subire questo ennesimo attentato alla salute pubblica con la riapertura del secondo inceneritore? Viste le dichiarazioni del sindaco Bandecchi, circa la produzione di energia pulita grazie agli inceneritori, dovremmo allora aspettarci il terzo inceneritore a Terni, quello previsto nel Piano regionale dei Rifiuti!

Il commissario europeo per l’ambiente, rispondendo alla nostra petizione, tra le altre osservazioni, ha scritto così. I servizi della Commissione intendono valutare i piani dei Gestione dei Rifiuti degli stati membri e regioni come l’Umbria per verificare la loro conformità con i requisiti della Direttiva Quadro sui Rifiuti. In questo contesto, la Commissione si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi tipo di procedura necessaria.

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