Della cosa si parla da un po’ – la faccenda è tornata d’attualità dopo essere finita all’attenzione della procura – e forse adesso si riuscirà a darle un verso: costruendo un impianto di trattamento del percolato della discarca di Valle e che periodicamente – e con costi mica da ridere per il Comune di Terni – viene portato via per essere ‘bonificato’.
Il percolato Più che di un progetto definito si trattarebbe – queste le indiscrezioni che filtrano da palazzo Spada – di una ‘ipotesi progettuale’, messa a punto dai tecnici comunali e condivisa da Arpa e Provincia di Terni, per un impianto che attraverso un procedimento chimico-fisico sarebbe in grado di trasformare il percolato in un ‘refluo’ che potrebbe, così, essere scaricato in fogna.
In loco L’impianto, che costererebbe meno di 200 mila euro ‘chiavi in mano’, verrebbe posizionato nella zona dove già oggi si trovano i serbatoi nei quali viene accumulato il percolato e dai quali viene prelevato per essere trasferito e nella quale si vorebbe realizzare un bacino di decantazione, sopra il quale montare i moduli che comporranno l’impanto stesso e che depurerà il percolato.
I tempi Trattandosi di una tecnologia esistente e già sperimentata, i tempi di realizzazione dell’impianto – la decisione finale sulla sua istallazione spettano alla giunta comunale – sarebbero anche relativamente brevi, tanto che c’è chi, in Comune, arriva a parlare di entrata in funzione entro la fine dell’anno.
