Ospedale Terni, anche il commissario scrive: «Dpi mai mancati»

Alla missiva della Fp Cgil si aggiunge quella di Chiarelli. Che nei prossimi giorni verrà ascoltato dalla commissione consiliare competente

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Scripta manent. Sono giorni un po’ turbolenti, come se mancassero i problemi quotidiani, nell’azienda ospedaliera di Terni per le frizioni venutesi a creare fra i sindacati che rappresentano il personale – medico e non – e la direzione generale. Frizioni che in realtà hanno attraversato probabilmente buona parte dei lavoratori del ‘Santa Maria’, fra chi ritiene che non venga fatto abbastanza per loro – anche e soprattutto sul piano delle cautele anti Covid – e chi invece, la ‘lettera degli otto’ sta lì a dirlo, ha un punto di vista diverso, meno ‘duro’, meno radicale verso la gestione, se così si può dire. Sotto la lente i contenuti delle audizioni che si sono recentemente svolte di fronte alla II commissione consiliare comunale – il prossimo appuntamento vedrà il commissario straordinario Pasquale Chiarelli come ospite dell’organismo politico – in cui le sigle dei lavoratori e dei medici, Ordine professionale compreso, non hanno lesinato critiche e appelli.

‘SANTA MARIA’, I SINDACATI DEI MEDICI LANCIANO L’ALLARME

Giorgio Lucci

Contraddizioni?

Fra i sindacati, la posizione della Fp Cgil – attraverso il segretario Giorgio Lucci – è una di quelle che è balzata agli occhi della platea per alcune incongruenze. Non ha usato mezzi termini Lucci quando ha parlato in commissione, molto più tenero (sulla questione sicurezza in ospedale e Dpi) il giorno dopo ai microfoni del Tg3 regionale. Un cambio di linea che aveva lasciato perplessi, per così dire, gli altri sindacati e buona parte dei lavoratori. Scripta manent: lunedì la stessa Fp Cgil, cogliendo forse l’occasione per tagliare la testa al toro, ha chiarito con una lettera il proprio pensiero. Missiva indirizzata sì alla direzione generale, ma pure al prefetto di Terni, alla Usl Umbria 2 e ai carabinieri del Nas di Perugia. Oggetto: dispositivi di protezione individuale all’interno dell’ospedale. La linea originaria pare così ripristinata. E verba volant.

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La missiva

«Più volte – si legge nella lettera di Giorgio Lucci – siamo intervenuti per chiedere lo stato di approvvigionamento e distribuzione dei Dpi al personale. In tutti gli incontri, anche alla presenza dei dirigenti preposti, ci è stato sempre garantito che salvo nella prima fase dove l’approvvigionamento è stato problematico, negli ultimi mesi in particolare nella seconda fase pandemica i problemi erano risolti. Risulta invece alla scrivente che in particolare nei reparti e rianimazioni Covid, nelle malattie infettive, il personale non ha a disposizione le tute, dispositivo che offre un ampio raggio di garanzia. Tale mancanza – osserva il segretario della Fp Cgil – pone a forte rischio la salute del personale, per quanto sopra si richiede una verifica immediata della situazione ed una distribuzione del materiale entro 3 giorni dal ricevimento della presente. In caso contrario sarà cura della scrivente richiedere un intervento formale di ripristino delle condizioni di sicurezza dei personale agli enti e dirigenti che leggono per conoscenza. Inoltre in considerazione della gravità dell’omissione, si richiede quali provvedimenti la S.V.. intende adottare nei confronti di coloro che non hanno sorvegliato e ottemperato al proprio compito che è quella della tutela del personale cosi come previsto dal testi unico 81/2009 . Con l’occasione – conclude Lucci -, giova anche precisare che è diritto dei lavoratori a maggior ragione se dirigenti sindacali, esprimere le proprie opinioni che si risolvono come diritto di cronaca e/o di critica. Eventuali ritorsioni più meno formali, stridono con i principi di correttezza, trasparenza e buona fede tanto declamati dalla pubblica amministrazione , soprattutto se l’intento è quello di precludere agli operatori sanitari che ogni giorno si battono nelle trincee ospedaliere, di rappresentare realtà che stanno vivendo rispetto a chi sta dietro una scrivania a dettare ordini».

Pasquale Chiarelli

L’azienda ospedaliera replica

«Scripta manent? (ma il senso del termine era nella contrapposizione fra la lettera di Lucci e le dichiarazioni verbali dello stesso al TgrUmbria, ndR) Allora vale anche per me». Il commissario straordinario del ‘Santa Maria’, Pasquale Chiarelli, interviene dopo la missiva sindacale sui Dpi: «Lunedì pomeriggio, fatte tutte verifiche, ho scritto a tutti i destinatari della lettera della Cgil, insieme al direttore sanitario, alla responsabile della sicurezza e a quella della farmacia, con tanto di dati puntuali e affermando che la sicurezza non è mai mancata. Credo che attorno a tale polemica si stia perdendo tempo – precisa Chiarelli – perché da molto sono stati fatti tutti i percorsi adeguati al quinto piano dell’ospedale, con muri provvisori in modo che possano essere tolti in poche ore. Geriatria al posto delle tende? Sarebbe la morte per gli operatori, perché non ci sono  percorsi per la vestizione o svestizione e bisognerebbe crearli. Di fronte alla commissione consiliare anche io chiarirò le cose come stanno, mettendo un punto a queste polemiche che in molti passaggi hanno davvero poco senso».

La Fials Umbria: «Comportamenti equivoci»

E che il clima sindacale non sia dei migliori, lo conferma la nota della Fials Umbria che, in riferimento a Lucci ed alla Fp Cgil, parla di «un atteggiamento ondivago che ha visto anche un richiamo più generale al mondo sindacale, fatto dal presidente dell’Ordine dei medici di Terni che invita direttamente le organizzazioni sindacali a focalizzare le loro azioni rivendicative sui reali problemi posti dalla pandemia trascurando quelli della rappresentanza. Lo stesso inopportuno comunicato di smentita indiretta fatto dai massimi responsabili delle professioni sanitarie della azienda ospedaliera – l’attacco è anche ai vertici del ‘Santa Maria’ – assume il carattere di scarsa autonomia e committenza creando, così ulteriori lacerazioni e rabbia fra tutti i dipendenti. Né aiuta alla distensione il silenzio tombale di tutte le altre sigle sindacali e di ciò che residua delle Rsu dopo le controverse smentite e ‘smentite delle smentite’ rese sempre pubbliche dallo stesso segretario Fp Cgil Giorgio Lucci. La Fials regionale ed aziendale, nel condannare pubblicamente tali comportamenti equivoci contraddittori e con obiettivi non chiari, torna a rimarcare una forte azione unitaria sui punti salienti dalla stessa posti nella richiamata audizione quali: ruolo della programmazione regionale attualmente completamente assente cui vincolare la organizzazione delle aziende sanitarie e ospedaliere; utilizzo del patrimonio aziendale come l’ex Milizia per il recupero di idonei spazi sanitari in sostituzione degli ospedali da campo; proposta alla Regione di sostenere il prolungamento dei benefici della legge Madia nella conferenza Stato-Regioni fino a tutto il 2022 per il reclutamento del personale; acquisizione ospedali di Narni-Amelia da parte della azienda ospedaliera di Terni attraverso l’affitto. Queste reali azioni – conclude la Fials Umbria – di tutela insieme a quelle rivolte alle aziende di verifica sulla distribuzione dei dip e dei percorsi ci faranno certamente sentire più vicini a cittadini e lavoratori che, in questo momento stanno vivendo in solitudine gravi e tali difficoltà personali e familiari».

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