Terni, droga ‘Alì Park’: l’associazione per delinquere ‘resiste’ anche in appello

Confermate le condanne emesse un anno fa dal gip di Perugia. ‘Sconto’ di 6 mesi per un solo imputato

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La corte d’appello di Perugia ha confermato le cinque condanne – e quindi il reato associativo – emesse nel marzo del 2021 dal gip di Perugia, Valerio D’Andria, nei confronti degli indagati dell’operazione antidroga ‘Alì Park’ che, coordinata dalla Dda di Perugia e condotta dalla squadra Mobile di Terni, nel settembre del 2020 aveva portato a dieci arresti. Al centro dell’inchiesta, un traffico internazionale di droga – eroina in particolare – fatta giungere in Italia dal Pakistan e poi ‘lavorata’ per renderla smerciabile su varie piazze di spaccio, in testa quella di Terni ma anche in Toscana. Le entità delle pene stabilite in primo grado sono state tutte confermate ad eccezione di uno degli indagati – Zubari Ullah – che, difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli, si è visto ridurre la condanna da 9 anni ad 8 anni e 4 mesi. Confermati invece 9 anni di reclusione per Yousaf Ur Rehman, 7 anni per Khalil Ullah e Zahir Ul Haq e 5 anni per Godwin Junior Nwaoha. Fra i legali difensori figurano anche gli Barbara Romoli e Mauro Chiariotti. Per l’avvocato Mattiangeli, deciso ad andare fino in Cassazione, «l’ipotesi di associazione per delinquere resta del tutto insussistente».

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