Terni, ex Novelli: ennesimo flop al Mise

Dopo dieci ore di incontri nella sede ministeriale, mercoledì sera il tavolo è di nuovo ‘saltato’. Avanza lo spettro dei licenziamenti

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Ore e ore – quasi 10 – di riunioni allargate, ristrette, incontri. E la speranza che finalmente si potesse parlare di un’intesa fra sindacati e azienda, dopo tanto penare e dopo uno sciopero – quello degli ‘amministrativi’ di Terni della ex-Novelli (ora Alimentitaliani Srl), che va avanti ormai da otto giorni. Nulla di tutto ciò, perché il tavolo di mercoledì al Mise, iniziato alle 13 e a a cui ha preso parte anche il vice ministro Teresa Bellanova, è saltato in tarda serata. E chi c’era, parla di «un buco nell’acqua».

Lo scenario Mercoledì sera, dopo circa 10 ore di trattative, il responsabile dell’Unita gestione vertenze del Mise, Giampietro Castano, ha consegnato e letto l’ultima ipotesi di accordo elaborata. Bozza (poi ritirata) che i sindacati – pur valutandola insufficiente a raccogliere il parere favorevole dei lavoratori di tutti i siti del gruppo – hanno deciso di sottoporre al coordinamento che dovrebbe tenersi sabato mattina a Terni. Nel frattempo l’azienda avrebbe affermato di essere pronta, sin dalla giornata di giovedì, ad «assumere tutti i provvedimenti ritenuti opportuni». Intanto i lavoratori Alimentitaliani di Terni si ritroveranno giovedì mattina alle 8.30 fuori dai cancelli dell’azienda per valutare la situazione alla luce del tavolo-fiume di mercoledì, concluso con un nulla di fatto.

EX NOVELLI, DUBBI SUL CONCORDATO-BIS

I lavoratori sotto palazzo Spada

Di nuovo in Comune Mercoledì mattina gli stessi lavoratori in sciopero erano tornati di nuovo sotto palazzo Spada per chiedere, attraverso il sindaco Di Girolamo, un impegno e il coinvolgimento diretto della presidente della Regione Catiuscia Marini nel contesto della vertenza. Un tentativo che, nel corso della giornata, aveva poi lasciato spazio al ‘tavolo romano’ su cui si erano concentrate tutte le attenzioni di lavoratori e sindacati.

PARLA UN LAVORATORE – IL VIDEO

Spettro Nuova Panem Nell’accordo sottoscritto il 22 dicembre al Mise, Alimentitaliani si era impegnata a tutelare i posti di lavoro dell’ex Novelli e delle ‘collegate’, come la Nuova Panem di Muggiò (Monza Brianza). Il fatto, nuovo, è che al 1° aprile la proprietà non avrebbe versato il milione di euro fissato per ‘riscattare’ quest’ultima dal fallimento. Lo spettro, se nulla dovesse cambiare entro i prossimi giorni, è che ai 79 esuberi dichiarati possano aggiungersi anche i circa 100 lavoratori dell’azienda di Muggiò, per un totale di circa 180 esuberi su 500 dipendenti, pari a circa il 40% della forza lavoro del Gruppo.

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