Terni, spaccio e furti: nove arresti

Smantellata un’organizzazione criminale che negli ultimi mesi ha messo a segno numerosi furti

Condividi questo articolo su

Un’ombra lunghissima. Quella formata dagli oltre cinquanta furti in abitazione commessi negli ultimi due mesi (ma potrebbero essere perfino il triplo) e che arriva a lambire il dramma di Gabriella Zelli Listanti, la 68enne uccisa barbaramente lo scorso 13 gennaio nella sua abitazione di strada Santa Maria Maddalena, durante un furto – appunto – finito male.

Sospetti Gli inquirenti mantengono un riserbo totale sul punto, ma non è escluso che la banda di criminali albanesi sgominata all’alba di venerdì dalla polizia di Terni, possa aver avuto un ruolo anche in quella tragica vicenda che ha scosso l’intera comunità. Le risposte, in questo senso, non tarderanno ad arrivare, grazie soprattutto allo sforzo congiunto degli investigatori – procura e forze dell’ordine – impegnati in quelli che vengono definiti «accurati e approfonditissimi accertamenti».

OPERAZIONE MILOT: FOTOVIDEO

In carcere Intanto in carcere, sottoposti a fermo di polizia, ci sono finiti otto uomini e una donna, tutti di nazionalità albanese: in pratica quasi tutti i membri – due sono al momento latitanti – di una delle bande più organizzate che abbiano mai operato sul territorio. Gli oltre cinquanta agenti coinvolti nell’operazione Milot – dal nome della città di origine della maggior parte dei coinvolti – sono riusciti a intervenire poco prima che il gruppo potesse realizzare l’ennesimo colpo criminale: rapinare una villa situata sulle colline della Conca, tenuta d’occhio da tempo da alcuni basisti.

Dna criminale E proprio le rapine in villa appartengono al dna criminale del capobanda, 34enne albanese che nel 2002 – ad appena 20 anni – era stato protagonista di un analogo colpo a Bergamo, con i proprietari della casa tenuti sotto scacco con il tragico ‘gioco’ della roulette russa. Per quel fatto, l’uomo era stato condannato ad undici anni di reclusione per tentato omicidio e, dopo averne scontati nove, era uscito dal carcere, salvo poi spostarsi a Terni per continuare a fare i propri comodi.

L’indagine Un tentativo stroncato dall’indagine coordinata dal procuratore capo Cesare Martellino, dal sostituto Raffaele Pesiri e realizzata dalla squadra Mobile di Terni, supportata nell’occasione da personale di altri uffici, da due unità cinofile provenienti da Ancona e da un elicottero del reparto volo di Roma. Lo stesso che ieri mattina ha ronzato a lungo sulle teste dei ternani, incuriositi da tanto ‘movimento’. L’organizzazione sgominata dalla Mobile aveva iniziato a perdere i primi pezzi a fine dicembre, con l’arresto – sempre da parte degli agenti ternani – di cinque giovani albanesi, fermati lungo il raccordo Terni-Orte con cinque chili di marijuana appena acquistati a Roma.

Furti fra Terni e Viterbo Proprio i cittadini – hanno sottolineato il procuratore Martellino e il questore Carmine Belfiore – saranno i primi a beneficiare del blitz. Visto che il gruppo, oltre a ricettazione (protagonista la donna), spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione, era specializzato nei furti in abitazione, messi a segno nel capoluogo e in diversi centri fra le province di Terni e Viterbo: Narni, Sangemini, Acquasparta, Montecastrilli, Soriano nel Cimino, Vasanello.

«Fantasmi» Inchiodarli, ha spiegato il dirigente della squadra Mobile ternana, Francesco Petitti, è stato tutt’altro che semplice: tutti soggetti al tempo stesso ‘anonimi’ – almeno la metà sono clandestini – e molto scaltri. Tanto da limitare l’uso di auto e telefoni (spesso scambiati fra loro) allo stretto necessario, oltre ad un uso costante del dialetto del paese di provenienza nei rari dialoghi in codice: aspetto questo che ha messo a dura prova le interpreti chiamate a tradurre le intercettazioni ambientali e telefoniche.

Case in Albania Un’individuazione complicata anche dallo stile di vita, modesto ma solo nelle apparenze: dalle indagini è emerso che quasi tutti i fermati stanno ristrutturando o costruendo la propria casa in Albania, spesso con metrature di lusso e tutti i comfort, con il ‘capo’ impegnato ad ultimare anche la costosissima cappella di famiglia dove poter seppellire il fratello che nel dicembre del 2013 ha perso la vita a Brescia durante un furto, raggiunto da un colpo di fucile sparato dal padrone di casa.

La procura C’è soddisfazione per la brillante operazione che ha permesso di sgominare uno dei gruppi criminali fra i più attivi e pericolosi del territorio. Il procuratore Cesare Martellino, oltre a ringraziare la polizia per il successo dell’operazione, sottolinea come proprio il contrasto ai reati predatori sia stato messo nel mirino dal procuratore generale presso la corte d’appello di Perugia, Giovanni Galati, durante la recente inaugurazione dell’anno giudiziario. «Forse i furti non rappresentano il reato più importante – ha detto Martellino – ma sono sicuramente quello più sentito dai cittadini».

La polizia Il questore Carmine Belfiore ha ringraziato il procuratore e il sostituto Raffaele Pesiri per «l’apertura di credito della magistratura verso le nostre indagini. Un attestato di fiducia seguito da un altro ottimo risultato». Il dirigente della squadra Mobile, Francesco Petitti, ha definito la comunità ternana «molto attenta e presente. Il nostro auspicio è che i cittadini continuino a segnalare e denunciare i reati, la cui repressione rimane la prima forma di prevenzione».

Le istituzioni L’operazione ha raccolto il plauso anche del sindaco Leopoldo Di Girolamo e dell’assessore regionale Fabio Paparelli secondo i quali attraverso il ‘Patto per Terni sicura’ – che verrà sottoscritto lunedì in Prefettura alla presenza del sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci – «si potranno reperire risorse e contributi aggiuntivi per la sicurezza del territorio». Proprio il sottosegretario Bocci, oltre ad esprimere «grande soddisfazione» per l’operazione condotta dalla squadra Mobile di Terni, sottolinea «l’alta attenzione delle forze dell’ordine e della magistratura ternana nel perseguire reati, come i furti in abitazione, che sono fortemente avvertiti dalla collettività». Per il rappresentante del governo, l’operazione evidenzia come le forze dell’ordine si trovino di fronte «non semplici ladruncoli, ma criminali molto ben organizzati e senza scrupoli che operano da veri professionisti e con compiti ben definiti. È necessario – aggiunge Giampiero Bocci – proseguire con questa determinazione e il patto ‘Per Terni sicura’, che verrà sottoscritto lunedì prossimo in Prefettura, servirà a tale scopo». Il senatore Gianluca Rossi (Pd) plaude alla sinergia fra questura e procura di Terni: «Il mio più sincero ringraziamento – aggiunge – va a tutte quelle donne e quegli uomini, servitori dello Stato, che si sono impegnati per garantire la sicurezza dei cittadini umbri».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli